PROVINCIA. Come volevasi dimostrare: la rottura tra De Rosa e Zannini-Colombiano si è consumata. Il primo minaccia di andare anche all’Onu, ma la verità sulle partite milionarie ve l’abbiamo raccontata

1 Agosto 2025 - 17:01

Nei giorni scorsi, abbiamo pubblicato due articoli. Il primo dedicato all’ipotesi di presunte indagini ai danni di De Rosa, il secondo, accompagnato da un retroscena, sulla partita dei lavori pubblici alla provincia, da tempo sotto il controllo dell’ex sindaco di Casapesenna sin dai tempi di Magliocca. E da un po’ di tempo con pupilla incorporata: architetto Ricciardiello da Marano. Per cui, oggi va scritto questo articolo, per presenza

CASERTA (g.g.) – Come volevasi dimostrare è esploso il problema, da noi largamente anticipato, del rapporto tra Zannini e Colombiano da un lato e De Rosa dall’altro.

In due articoli (CLICCA E LEGGI IL PRIMO; QUI, INVECE, IL SECONDO) avevamo scritto che esistevano due ordini di difficoltà, il primo relativo a possibili indagini della magistratura sugli appalti della Provincia sin dai tempi di Giorgio Magliocca che, se ricordate bene, dette molto spazio in questo settore a Marcello De Rosa, il quale ha detenuto la delega più ambita, quella alla Viabilità, quella di maggior potere, poi, pur lasciandola ad Emilio Nuzzo ha continuato a mantenere salde le redini degli affidamenti e che se siete dei lettori di CasertaCe assidui notereste un’importante unidirezionalità verso le ditte di Casapesenna, ma anche di San Cipriano, Casapesenna, eccetera.

Questa è la partita che si è giocata in questi giorni. Giovanni Zannini e Anacleto Colombiano, che sono quello che sono, hanno dispensato promesse durante la campagna elettorale. De Rosa è stato rassicurato sulla possibilità di continuare a svolgere un ruolo nel settore dei Lavori Pubblici, magari confermando la sua pupilla Teresa Ricciardiello; fuori dalla Provincia, invece, hanno garantito al sindaco di Villa Literno, Valerio Di Fraia, la presidenza dell’Asi Caserta.

De Rosa è stato ridimensionato, mentre De Fraia, come raccontiamo in QUESTO articolo, gira con un foglio in mano, ancora alla ricerca della composizione degli ambiti comunali che formano l’assemblea, il Consiglio generale della citata Asi.

Colombiano è arrivato e con la freddezza del killer, sapendo esattamente cosa doveva fare, ha sospeso il concorso per l’assunzione di 11 sorveglianti stradali, tra cui era presente anche Carlo Di Sarno, ex consigliere comunale di Casapesenna e vicinissimo a Marcello De Rosa, nonché il fratello dell’attuale vicesindaco, Maria Di Sarno.

De Rosa è stato un vicepresidente impattante. Zannini e Colombiano sono arrivati e hanno deciso di modificare Terra di Lavoro, società con capitale interamente nelle mani della Provincia, così come era stata impostata da De Rosa, ma anche per quanto riguarda la Gisec.

La somma di tutte quante queste cose da noi raccontate in questi giorni non aveva ancora fatto sbottare l’ex sindaco di Casapesenna. Quando Colombiano, quasi a mo’ di sfottò, gli ha offerto di nuovo la carica di vicepresidente, privato di ogni potere reale, De Rosa si è incazzato e ha detto che andrà dalla Procura, in Prefettura. Ci andrà e dunque Colombiano non può chiedere ciò che, ad esempio, chiede a noi, ovvero di denunciare ai magistrati le cose che denunciamo nei nostri articoli.

Ora, cosa potrà raccontare De Rosa al prefetto o alla procura lo sa solo lui. Quando afferma che Colombiano è stato autore “di atti, a mio avviso, molto gravi anche sotto il profilo penale“, lascia un po’ perplessi, visto che Colombiano si è insediato da un mese e non da un anno, mentre lui sta alla Provincia da un bel po’ di anni. Forse si riferisce alla sospensione della graduatoria o alle dinamiche Gisec e Terra di Lavoro, ma sembrano cose legate al profilo amministrativo, Tar, Corte dei Conti, ma non procura.

Questo è. Quasi quasi siamo stati tirati per la giacca nello scrivere un articolo, i cui concetti abbiamo già espresso in due precedenti pezzi. De Rosa si sbatte, ma non concluderà nulla. Forse voleva utilizzare la sua posizione e la sua influenza sul sistema degli appalti per rafforzare la propria candidatura alle Regionali nella lista di Clemente Mastella.

Ma Colombiano, forte della legittimità di un voto che nessuno può discutere, ci sa fare come e più di lui nel settore dei Lavori pubblici, dato che professione fa il costruttore, con grande soddisfazione, grazie anche agli appalti che lui e la sua famiglia si sono aggiudicati negli enti di sottogoverno della regione.

Colombiano è un maestro delle procedure di gara. Pensate che un po’ che ha come suo consulente globale nientepopodimeno che Gennaro Pitocchi, il quale ha parcheggiato il suo cuore a San Marcellino. E figuriamoci se un terzetto formato da Colombiano-Zannini-Pitocchi trema per gli strepitii di Marcello De Rosa.