Puc approvazione in affanno, per sabato 21 giugno? Già perso il primo treno per bloccare l’impianto di rifiuti Gesia. In caso di «flop» sarà caccia alle responsabilità
19 Giugno 2025 - 15:55

Vanificati gli sforzi delle Associazioni per un veloce Decreto regionale di diniego. Si va vanti a passo di lumaca: espresso ieri e pubblicato oggi il parere tecnico favorevole alla «Vinca». Incrociamo le dita
TEANO (Fernando Zanni) – Il primo appuntamento con la possibile storica «sconfitta» della Gesia e, dunque, il blocco della costruzione dell’impianto di rifiuti speciali a Santa Croce, sembra fallito! Se il Puc (Piano Urbanistico Comunale) fosse stato approvato dal Comune entro il mese di maggio o almeno quindici giorni prima del 26 giugno – COME LE ASSOCIAZIONI AVEVANO CHIESTO A GRAN VOCE – forse, la Regione avrebbe anche potuto ignorare il ricorso della Gesia in Appello al Consiglio di Stato (contro la Sentenza del Tar Campania) ed emettere un Decreto di diniego dell’autorizzazione. Decreto che avrebbe fermato l’impianto di rifiuti speciali, facendo cadere il contenzioso in atto e mettendo una pietra miliare giuridica a distanziare il caso dalle numerose bugie (divenute verità giudiziarie).
Irresponsabilmente e incomprensibilmente, nello stile della «opacità amministrativa» il Comune sembra aver perso anche questo importantissimo treno. Certo, il Puc potrebbe «miracolosamente» essere approvato anche sabato prossimo 21 giugno 2025, vedremo. Ma dubitiamo che possa in questo caso riattivare per tempo gli Uffici regionali competenti. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire, per quanto si può capire nella nebbia amministrativa che avvolge la vicenda, questa triste traversia.
UN BREVE RIASSUNTO DELLA VICENDA
Il fatto in sintesi è noto. La Regione, credendo di avere l’obbligo di dare ragione alla Gesia , a seguito di una singolare interpretazione delle Sentenze del Consiglio di Stato passate in giudicato, ha autorizzato la Gesia a costruire a Santa Croce, area ex ISOLMER ,il grande impianto di rifiuti speciali pericolosi. Contro questa autorizzazione sono insorti la Fondazione «Confidenza Fratelli Castallo», le Associazioni (Comunità Laudato Sì e Comitato No Imp), la Società Ferrarelle, il Comune di Teano e la Provincia di Caserta. Il Tar Campania, accogliendo i quattro ricorsi, ha annullato l’Autorizzazione perché non adeguatamente motivata, invitando la Regione a rivalutare i pareri negativi della Provincia e del Comune (Autorità di Programmazione socio-economica) e quelli favorevoli delle Autorità tecniche, procedendo poi a bilanciare le posizioni ed a fornire la motivazione della prevalenza degli uni o degli altri. La Gesia ha, ovviamente, impugnato la decisione con ricorso in appello al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva della Sentenza TAR , ma ha poi ritirato tale richiesta cautelare concordando un giudizio accelerato e l’udienza pubblica per il 26 giugno di quest’anno. Ovviamente, tutti i ricorrenti in prima istanza, si sono costituiti anche nel giudizio di appello.
LA SCOMMESSA DI LAUDATO SI’ E DEL COMITATO NO IMP., SULLA QUALE SEMBRAVA… AFFIANCARSI ANCHE IL COMUNE
A questo punto due erano le opzioni: aspettare supinamente la Sentenza del Consiglio di Stato del 26 giugno, oppure tentare di chiedere l’esecuzione immediata della Sentenza del TAR Campania, sperando di convincere la Regione a prendere in considerazione tutto il sistema normativo statale e regionale che vieta, direttamente e/o indirettamente, la costruzione di un impianto industriale nell’area ex Isolmer del Comune di Teano. Il «Comitato No Imp» e la «Comunità Laudato Si’», hanno deciso di non aspettare la Sentenza del Consiglio di Stato ed hanno diffidato e messo in mora la Regione, nella persona del Direttore generale Antonello Barretta, a dare esecuzione immediata alla Sentenza del Tar. Anche sulla scorta della contestuale richiesta delle Associazioni al Comune, che è sembrato subito d’accordo, di approvare velocemente il Puc, che avrebbe potuto fare per unanime concordanza la differenza. La diffida e messa in mora, ha dato subito i sui frutti generando la risposta della Regione, che dopo aver chiesto in merito un parere all’Avvocatura regionale, ha comunicato di voler attivare il procedimento di esecuzione della Sentenza del TAR Campania come chiesto dalle Associazioni.
IL RITARDO DEL COMUNE NELL’APPROVAZIONE DEL PUC SEMBRA CHE ABBIA CHIUSO L’OPZIONE DI UN INTERVENTO DELLA REGIONE PRIMA DELLA UDIENZA DEL 26 GIUGNO PROSSIMO. RIMANE, LA POSSIBILITA’ CHE LO SI APPROVI ALMENO QUALCHE GIORNO PRIMA DELL’UDIENZA. MA IL SUO EFFETTO, SAREBBE MINIMALE, ALMENO PER IL MOMENTO.
Ad oggi, la Regione non ha ottemperato e non ha dato corso all’impegno assunto, forse anche perché non ha ricevuto alcun input da parte del Comune. L’approvazione del Puc per tempo avrebbe, forse, potuto innescare la scintilla per convincere la Regione a rivalutare le posizioni non favorevoli all’impianto ed a dare loro la prevalenza sulle quelle tecniche come da normativa vigente già all’epoca dell’ultima Conferenza dei Servizi. Allo stato, mancando praticamente pochi giorni all’udienza pubblica (26 giugno 2025) di discussione del ricorso della Gesia contro la Sentenza del Tar, non sembra ragionevole sperarci ancora. Ovviamente, saremmo lieti se ci sbagliassimo.
Il Pasticcio della Vinca
Non è il caso nemmeno di discutere ora del pasticcio della V.inc.A (Valutazione di Incidenza Appropriata) sulla cui approvazione il Comune si è aggrovigliato e impantanato e rispetto alla quale si registra il parere tecnico favorevole espresso ieri e pubblicato oggi 19 giugno 2025. Ci sarà tempo di discuterne e di approfondire la catena degli errori commessi, SEMPRE ATTRIBUITI FALSAMENTE AD ALTRI. Intanto, l’unica speranza ancora attiva è quella che il Comune faccia il miracolo di approvare il Puc almeno prima del vicinissimo 26 giugno 2025, per non perdere almeno la faccia! Amen.