S. MARIA C.V. Il caso Gallozzi sotto i riflettori Rai: “Un giorno in Pretura” torna in Tribunale per l’aggressione al vice preside

6 Novembre 2025 - 10:14

Il capo d’imputazione è aggravato dal fatto che la vittima, al momento dell’aggressione, rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale, in quanto docente di ruolo e vice preside

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Le telecamere di “Un giorno in Pretura”, storico programma di Rai 3 condotto dalla giornalista Antonella Nafra, sono tornate ieri nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per riprendere l’intera udienza del processo a carico di Amedeo Di Maro, 50 anni, originario e residente nella città del Foro.

A sostenere la pubblica accusa è stato il pubblico ministero Armando Bosso, titolare del procedimento, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Di Maro dopo le indagini condotte dal Commissariato di Polizia.

Durante l’udienza, l’imputato ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee, sostenendo di aver “dato solo uno schiaffo” al prof. Giuseppe Morelli, vice preside della Scuola Gallozzi, e di avergli poi chiesto scusa. Una versione che però contrasta nettamente con le testimonianze rese nell’udienza precedente.

In particolare, il prof. Antonio Letizia, docente della stessa scuola e testimone oculare, aveva raccontato di aver visto Di Maro sferrare un violento pugno al volto di Morelli, causandogli gravi lesioni giudicate guaribili in 80 giorni per una complicanza al bulbo oculare. Letizia ha anche riferito di essere stato strattonato con forza dall’imputato nel tentativo di fermarlo.

I fatti risalgono a circa due anni fa, quando Di Maro si sarebbe introdotto con violenza all’interno dell’istituto scolastico dove frequentava la figlia, durante una protesta di alcuni genitori contro un insegnante. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe scambiato il prof. Morelli per un altro docente, che – stando alle voci degli studenti – avrebbe “infastidito” la figlia di Di Maro.

Il capo d’imputazione è aggravato dal fatto che la vittima, al momento dell’aggressione, rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale, in quanto docente di ruolo e vice preside.

A far scattare le indagini fu la querela del prof. Morelli, assistito dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, che si recò al Commissariato di Polizia di Stato per denunciare l’accaduto. In seguito, l’aggressore venne identificato e la parte civile – rappresentata dall’avv. Gaetano Crisileo – ha chiesto la condanna penale di Di Maro e il risarcimento dei danni.

La prossima udienza è fissata per il 20 novembre, sempre dinanzi al giudice Alessandra Vona del Tribunale sammaritano, quando sono previste la discussione finale e la sentenza. Anche in quell’occasione, le telecamere di Rai 3 torneranno in aula per raccontare uno dei processi più seguiti dell’anno a Santa Maria Capua Vetere.