SAN MARCELLINO. Arrestato un 26enne per rapina ad un benzinaio: “L’ho fatto per mantenere la famiglia”

5 Dicembre 2018 - 09:35

SAN MARCELLINO (Christian de Angelis) – Spiacevole episodio quello accaduto a San Marcellino  a danno di un dipendente di un distributore di carburanti, che è stato derubato.
Il fatto è accaduto il 28 novembre intorno alle ore 10:00 a danno di Carmine G. dipendente della A.P. Gestione tre S.R.L, sito a San Marcellino in viale Kennedy: a compiere la rapina il 26enne Fabozzo Luigi, originario di San Felice a Cancello. Al Fabozzo viene contestato l’art .628 comma 1-3 perché, al fine di procurarsi un ingiusto profitto con violenza e minacce, avendo afferrato per un braccio il dipendente, e dopo averlo strattonato violentemente, ha puntato un coltello alla gola del benzinaio intimandogli di dargli tutti gli incassi
Il dipendente della stazione di rifornimento, terrorizzato, gli ha così consegnato il contante, provente degli incassi della giornata, una somma di circa 700/800 euro.
Il Fabozzo, una volta impossessatosi di tale somma, è salito a bordo del suo furgone, una Fiat Doblò di colore bianco con targa oscurata, dandosi alla fuga in direzione Aversa.
Il dipendente ha allertato immediatamente i Carabinieri, che sono giunti sul posto rapidamente facendosi fornire dalla vittima un’accurata descrizione fisica del rapinatore.
In data 1 dicembre i Carabinieri del reparto territoriale di Aversa, concentrando la propria attenzione su un furgone Fiat Doblò parcheggiato in via Vito de Jasi, e riconoscendo alla guida lo stesso  Fabozzo, hanno cercato di arrestarlo, con quest’ultimo che cercava di darsi alla fuga rifugiandosi nella vicina via Perla,poi parcheggiava il mezzo in strada per poi proseguire la fuga a piedi. Gli inquirenti nonostante il disperato tentativo da parte del Fabozzo sono comunque riusciti a fermarlo traendolo in arresto.
L’indagato negli uffici di P.G. ha riferito spontaneamente di essere l’autore di due rapine, una a danno del distributore di San Marcellino e di un’altra a danno di uno di Aversa, aggiungendo inoltre che stava per rapinare il distributore Tamoil se non fosse stato interrotto da loro.
La difesa del Fabozzo consiste nel fatto che avrebbe compiuto tali rapine per motivi economici, tali che avrebbero spinto la moglie a cacciarlo di casa, sostenendo che da tre giorni dormiva nel suo furgone e che i soldi rubati sarebbero serviti per il sostentamento della figlia. Il Fabozzo grazie alla difesa dei suoi legali, l’avvocato Vittorio

Caterino e l’avvocato Attilio Scalzone, è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari. Infatti i suoi legali sono riusciti a dimostrare lo stato di necessità economica del loro assistito, che lo avrebbe spinto a compiere tali rapine. Questa è una prima vittoria per la difesa, ora però sarà il processo che decreterà la condanna dell’indagato, e vedremo se il giudice terrà conto della tesi difensiva.