SANGUE & CAMORRA. Il figlio del boss confessa: “Dato io l’ordine, andava tolto di mezzo”
4 Aprile 2024 - 15:58
L’omicidio veniva organizzato e pianificato da esponenti del clan operante in Mondragone, il quale per la materiale esecuzione ottenevano la collaborazione di appartenenti al Clan “BIRRA” di Ercolano con il quale vigeva un rapporto di alleanza.
MONDRAGONE – “Peppe ‘o Rambo doveva morire. Era in rottura con Aniello Sabatino perché gli versava meno soldi per la rata ai carcerati. Andava tolto di mezzo”
Queste le dichiarazioni di Giacomo Fragnoli, 54enne figlio del boss Giuseppe Fragnoli, individuato come mandante dell’omicidio di Giuseppe Mancone freddato con un colpo di pistola alla testa fuori al Roxy Bar a Mondragone nella notte tra il 13 e 14 agosto del 2003.
Fragnoli, in sede di interrogatorio di garanzia, reso dinanzi al gip Maria Laura Ciollaro, ha ammesso la sua partecipazione nell’efferato omicidio di camorra. “Fui io a dare a Salvatore Cifarelli e Marco Durantini la pistola 357 Magnum che mi venne data da Aniello Sabatino. Io consegnai ai due del clan Birra anche i caschi e i guanti. Il motorino lo trovò Vincenzo Oliviero che fu quello che li coinvolse. Era un Beverly 500 di colore verde bottiglia scuro. Dissi io ai due dove stava Mancone ed aspettai alla fine della strada. Quando non li vidi arrivare mi allarmai e li ho recuperati nella strada di campagna dove si erano persi. Fusero il motore dello scooter“.
Al boss vengono contestati i reati di omicidio aggravato in concorso, associazione mafiosa, detenzione illecita di arma da sparo e ricettazione.