Scarcerato il boss mandante dell’omicidio di Don Peppe Diana. E’ malato

29 Luglio 2021 - 13:05

CASAL DI PRINCIPE/VILLA LITERNO (Tina Palomba) – Dopo 24 anni è stato scarcerato il boss Nunzio De Falco alias o’lupo. Il giudice di sorveglianza gli ha concesso i domiciliari presso un suo familiare a Villa Literno per gravi motivi di salute.

De Falco è stato condannato a due ergastoli per il delitto don Diana, avvenuto 19 marzo del ’94, e per il delitto di Mario Iovine, alias mariettello, avvenuto il 6 marzo del 1991. Era rimasto detenuto per dieci anni nel carcere di Rebibbia a regime di alta sorveglianza, ed era stato arrestato a Valencia nel novembre del ’97 dove aveva organizzato delle attività commerciali, gestiva tre pizzerie.

Sia per il delitto Don Diana che per Iovine è stato condannato secondo l’accusa dei pentiti, tra questi Giuseppe Quadrano, quale messaggero di morte. In particolare sull’omicidio di don Diana si è sempre proclamato innocente ma è stato condannato in via definitiva in Cassazione. Giuseppe Quadrano, per il delitto Iovine, raccontò di averlo appreso proprio da lui. “Le modalità dell’assassinio di Mario Iovine mi vennero narrate dallo stesso Nunzio De Falco il quale, più volte, si è vantato di tale azione. In particolare, mi venne detto, anche in presenza di Francesco Piacenti, che l’omicidio fu eseguito da Nunzio De Falco unitamente a tale Carlo, di nazionalità spagnola, nonché ad altro giovane spagnolo di cui non ricordo il nome, ma so trattarsi della persona successivamente arrestata dalla polizia portoghese e condannata alla pena, se ben ricordo, di 15 anni di reclusione. Nunzio De Falco mi riferì che l’indirizzo in Spagna di Mario Iovine, gli era stato dato da Dario De Simone, il quale, unitamente a Vincenzo Zagaria e Mario Esposito, detto ‘o muzzone’, era d’accordo per eseguire l’omicidio. Preciso che Dario De Simone e Vincenzo Zagaria, una volta avvenuto l’omicidio, si schierarono nuovamente con i casalesi. La cosa mi meravigliò non poco, tanto che richiesi, successivamente a Dario De Simone le ragioni di un simile comportamento. Quest’ultimo mi rispose che Nunzio De Falco non aveva la personalità del fratello e che lui e Vincenzo Zagaria avevano mutato opinione dopo aver preso in considerazione il rischio che avrebbe comportato l’alleanza con Nunzio De Falco”