CAMORRA, SFOGLIATELLE E VIDEOPOKER. Pasquale Fontana, il papà vott a past nella “bisca dei vip”

25 Aprile 2019 - 19:03

CASAPESENNA (g.g.) – Il secondo personaggio arrestato nella recente ordinanza che noi per comodità denominiamo Butterfly pasticcerie, ha un profilo criminale ancora più pronunciato rispetto a quello pur significativo del suo socio Giuseppe Santoro.

Pasquale Fontana, infatti, cugino di Nicola Fontana il vip e il figlio di Giovanni Fontana, detto vott a past, gagliardo giocatore di carte secondo il pentito Massimiliano Caterino abilissimo, abilissimo, ma non del tutto per evitare dei veri e propri rovesci che l’hanno portato ad accumulare debiti enormi anche con imprenditori locali, maturati in un cortile che Massimiliano Caterino definisce “la bisca dei vip” aperta a Casapesenna dall’8 dicembre al 6 gennaio.

Pasquale Fontana è un uomo di fiducia estrema di Giuseppe Santoro. Non a caso è lui, Fontana, ad aprire il famoso conto corrente di Casalecchio di Reno, la cui scoperta ha dato innesco a questa importantissima indagine.

Problematica la storia di questa famiglia. Tre fratelli: il citato Pasquale, Nicola Fontana e il terzo di cui il pentito non ricorda il nome. Nicola Fontana è autore dell’omicidio del barbiere di Casapesenna, ammazzato, racconta il pentito “in vero stile Chicago”, cioè con l’ingresso nella barberia e con una sorta di esecuzione con colpi di pistola sparati in testa alla vittima.

Quel barbiere però, era imparentato con Michele Barone, come affiliato stretto di Michele Zagaria. Per questo motivo Nicola Fontana aveva dovuto abbandonare il paese. Ma qualche anno dopo, Michele Zagaria, il quale utilizzava l’appoggio logistico della famiglia Fontana per gestire la sua latitanza oltre che per tenere riunioni dei vertici di camorra, si mise al centro di una iniziativa di composizione tra le due famiglie. Dette sostanzialmente un buffetto a Michele Barone e con una frase da vero mammasantissima (“sei vecchio pure…”) lo invitò a metterci una pietra sopra.

Naturalmente si può ben immaginare come andò a finire. Tutto tranquillo con Nicola Fontana ritornato in paese dopo averlo perdonato per il suo colpo di testa.

Pasquale Fontana, in prima battuta, era dentro a quello che è stato ad un certo punto, uno dei business più importanti di Michele Zagaria: scommesse, videopoker e macchinette varie. Era lui che gestiva alcuni punti del gioco d’azzardo direttamente gestiti dal boss. Contemporaneamente, si occupava da socio, anche della larga vite dei punti vendita delle pasticcerie targate Giuseppe Santoro.

Insomma qui non siamo di fronte a personaggi borderline, com’era apparso in un primo momento, nel giorno in cui un comunicato stampa aveva annunciato l’emissione di questa ordinanza.

Questi sono camorristi di serie A, quanto meno della cadetteria. Riferimenti economici ma anche operativi di Michele Zagaria. Se queste accuse saranno provate in processo per loro si preannuncia una pesante condanna.