Turbativa d’asta. La Cassazione dice no al ricorso di Caterino
27 Maggio 2024 - 08:57
Confermata la condanna
SAN CIPRIANO D’AVERSA – La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal difensore di Giacomo Caterino, 53 anni, Caterino è stato ritenuto colpevole di turbativa della gara d’appalto per il collettore di acque reflue del Comune di Casal di Principe, concordando l’offerta e fornendo documentazione utile per alterare l’esito della gara.
La Corte d’Appello di Roma aveva già dichiarato inammissibile la richiesta di rivalutare il verdetto emesso dai giudici di secondo grado di Napoli il 17 febbraio 2014.
La difesa aveva motivato il ricorso sostenendo che l’Appello aveva commesso un errore nell’escludere la valenza decisiva della ‘prova nuova’ prodotta, costituita da documenti originali della gara per la costruzione di un impianto idraulico e dalla consulenza grafologica eseguita sugli stessi.
La sentenza di condanna ha, inoltre, accertato che il ricorrente ha avuto legami, attraverso il padre, con il clan camorristico facente capo ad Antonio Iovine, e che il funzionario infedele del Comune di Casal di Principe, Giacomo Letizia, era solito intervenire per risolvere eventuali problemi insorti in corso di gara, mediante la diretta falsificazione delle offerte.