TUTTI I NOMI. Camorra e case famiglia. Indagate dalla DDA le tre sorelle di Carlino Del Vecchio e altri tre. Nel mirino la cooperativa ‘Serapide’, la struttura denominata ‘L’incontro’ e altre

22 Gennaio 2019 - 16:03

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Tina Palomba) – Vi sono ulteriori novità circa il blitz effettuato questa mattina della Squadra Mobile in diversi comuni della provincia di Caserta. Perquisite diverse abitazioni e sequestrate documentazioni presso gli Uffici dei Servizi Sociali di Santa Maria Capua Vetere (Ufficio Buffolano), Casapesenna, Villa di Briano.
Al momento sono sei le persone indagate con le accuse di concorso esterno in associazione camorristica (416 bis) e riciclaggio. Tra i nomi degli indagati ci sono Massimo Zippo, Regina Zagaria e le sorelle di Carlino Del Vecchio:  Eufrasia,  Adalgisa Rosanna. Ricordiamo che Del Vecchio ras e killer del clan dei casalesi finito definitivamente in carcere nell’anno 2000 quando si rese protagonista, alla fine di una lite, dell’omicidio della moglie di Giovanni Pimpinella, Giuseppina Di Funzo.  Gli accertamenti dei poliziotti mirano a fare chiarezza sulla presunta mala gestione di alcune comunità di alloggio per minorenni di questa  provincia.

In particolare gli occhi degli investigatori sono puntati ad alcune di queste strutture presenti a Santa Maria Capua Vetere in via Santella e in via Convento delle Grazie. Questi i nomi delle società di cui sono state sequestrate le documentazioni: Edu

service, istituto paritario Giardini d’infanzia a Casapesenna, Serapide Santa Elema, L’incontro , Mirò e Alice su Santa Maria Capua Vetere.  Secondo gli accertamenti queste strutture  non potrebbero esserci più di due/tre ragazzi dell’area penale, proprio per consentire l’adozione di progetti individualizzati mirati alla formazione e al reinserimento. In realtà ogni comunità autorizzata (in Campania dal Centro per la giustizia minorile dei Colli Aminei, a Napoli) ne ospita almeno il doppio; i ragazzi generalmente vengono parcheggiati senza alcun controllo effettivo sulla partecipazione ai progetti, sul rispetto dei regolamenti, sull’uso di telefonini e reti interne, che non potrebbero essere mai libere.