TUTTI I NOMI. Truffe all’assicurazione con avvocati e “volti noti” di CASERTA. E c’è il caso del latitante in Colombia

9 Marzo 2024 - 17:49

L’avvocato Gerardo Marrocco è stato nominato, tramite video girato in latitanza, come suo difensore da Luigi Belvedere. Il giudice, però, si è preso dal tempo per decidere

CASERTA – Va avanti il processo a 26 persone, ritenuti partecipi di un’associazione a delinquere che si sviluppava attraverso truffe alle assicurazioni, falsi incidenti che poi diverse soicetà del settore quali Allianz, Genialloyd, Generali, Axa, Unipol, Sara Assicurazioni, Zurich, avrebbero pagato un risarcimenti alle presunte vittime di queste false collisioni.

L’udienza delle scorse ore è stata rinviata all’estate e i motivi sono diversi.

Ci sono stati due difetti di notifica agli imputati e bisognerà sciogliere la riserva sulla nomina dell’avvocato difensore per Luigi Belvedere imputato ma, soprattutto, latitante in Colombia.

Dal Sud America, infatti, Belvedere aveva inviato un video in cui manifestava la volontà di nominare l’avvocato Gerardo Marrocco in tutti i suoi procedimenti.

Il legale casertano, quindi, ha chiesto di essere nominato. Il Gip si è riservato di decidere sulla richiesta, chiara ed espressa dall’imputato, ma sicuramente particolare.

LA STORIA

Il procedimento nasce da un’indagine partita nel 2018 dopo che in un ufficio postale di Santa Maria Capua Vetere una persona cercò di cambiare un assegno clonato. Quella traccia conduceva diritti a Casagiove. Fu l’allora comandante di quella stazione Antonio Coppola, divenuto poi comandante della stazione di Caserta capoluogo, ad attivare il meccanismo investigativo.

Ricordiamo che la terza sezione penale (collegio C) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice FrancescoRugarli, ha già condannato a 8 anni e 6 mesi Simmaco Palmiero e a 9 anni e 4 mesi Agostino Capone, 54 anni di Caserta e fratello del ras Giovanni Capone, per il reato di associazione a delinquere, ovvero l’essere i promotori di questa organizzazione.

Sono persone residenti a Caserta, Casagiove, San Nicola la Strada, Castel Morrone, Macerata Campania gli appartenenti all’associazione che avrebbe coinvolto anche dei minori, a vario titolo legati da rapporti di parentela con gli indagati, che sono stati indicati quali soggetti “feriti” in occasione degli incidenti stradali non accaduti e portati al pronto soccorso, dove veniva dichiarato al personale sanitario che le lesioni, in realtà dipendenti da altra causa, erano state causate da un sinistro stradale.

Dalle indagini sarebbe emerso anche un furto di un’auto, avvenuto a Casagiove, e alla successiva estorsione condotta con il meccanismo del cosiddetto “cavallo di ritorno” ai danni della proprietaria dell’auto.

GLI IMPUTATI

Simmaco Palmiero, di Casagiove; Angela Di Blasio, di Casagiove; Rosa Palmiero, di Bellona; Adriano Cortese, di Caserta, Agostino Capone, di Caserta; Yassine Mahloul, di Macerata Campania; Maria Grazia Semonella, di Caserta; Antonio Comune, di Casagiove; Simona Vendemia, di Casagiove; Antonio Di Gennaro, di Casapulla; Maurizio La Monica, di Casagiove; Rosa Narducci, di Casagiove; Orsola Ruberto, di Casagiove; Ciro Ruggiero, di Roma; Salvatore Tavano, di Casagiove; Enrico Giaquinto, di San Nicola La Strada; Maria Rosaria Giaquinto, di San Nicola La Strada; Lucia Castiello, 66 anni, di Casagiove; Valerio Valbusa, di Romentino (Novara); Pasquale Manzi, di Castel Morrone; Maurizio Di Gaetano, di Caserta; Michela Raucci, di Casagiove; Elpidio Martucci, di Casagiove; Giuseppe Amato, di Sparanise; Gaetano Palmiero, di Casagiove; Liana Punzo, di Caserta