MARCIANISE. Ennesimo abbraccio col sindaco Velardi. Se continua così il ministro Costa sputtana, delegittima e umilia il partito che l’ha messo al governo
31 Agosto 2018 - 19:32
MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Diciamo pure che CasertaCe è un giornale diretto da un mentitore, appannato dall’uso costante di droghe, con simpatie camorristiche e che, spregiudicatamente, semina la calunnia contro il sindaco di Marcianise.
Okay, diciamo che è così, concedendo ad Antonello Velardi anche di più di quello che ha scritto e ha detto nei confronti di questo giornale e di chi lo dirige. Conseguentemente, è calunnia aver scritto che i carabinieri abbiano interrogato più di duecento persone, non trovandone una, che fosse una, che riconoscesse la propria firma sotto al documento di presentazione della lista civica di Velardi “Orgoglio marcianisano”.
Diciamo che non è vero il fatto che tra le firme ci siano anche quella del camorrista incallito (questo proprio militante, non latente, come il sottoscritto) Aniello Bruno e di una persona deceduta, cioè di una persona che ha firmato quella lista dal paradiso, dal purgatorio o dall’inferno.
Tutte fregnacce. Non è vero che il sindaco ha venduto la sua città agli speculatori dell’Interporto, non è vero che le assunzioni degli stagionali nell’azienda dei rifiuti siano frutto di spartizioni realizzate col bilancino, non è vero che il sindaco ha partecipato alla turpe lottizzazione del Consorzio Idrico e dei 200 milioni di debiti, inserendo un proprio uomo nel CdA ed esigendo la conferma, quali fornitori di beni e servizi, di sostenitori della sua amministrazione.
Diciamo che non è vero e che si tratta solo di un diabolico fake fotografico che il sindaco Velardi abbia convocato un gruppo di operatori ecologici al centro commerciale “Apollo” di Casapulla pochi giorni prima delle elezioni politiche, mettendosi al suo fianco la candidata Pd, nonché vice-sindaca, Angela Letizia, e indicando con chiarezza, con modi perentori, che il voto a suo favore non doveva essere neppure messo in discussione.
Potremmo continuare per ore ad elencare tutte le calunnie che abbiamo confezionato nei confronti di questo pover’uomo, di quest’anima candida. Ce la vedremo con il Padreterno quando dovremo fare il conto di quello che abbiamo dato e quello che abbiamo avuto. Dunque, ci fermiamo, ma un paio di cose vanno dette poiché sono talmente evidenti che neppure ad un incorreggibile bugiardo come il sottoscritto possono essere contestate.
Velardi è diventato sindaco grazie a una decisione dittatoriale di Matteo Renzi, il quale ha ordinato a Franco Mirabelli di strappare lo statuto del partito e d’imporre quel nome al di sopra e al di fuori di ogni altra considerazione. Per far questo è stata completamente epurata dal partito una componente che contava sul 60% della rappresentanza in sezione. Renzi ha abbracciato Velardi quando è andato ad visitare la redazione de Il Mattino, come si vede nella foto in alto; importanti aziende di Marcianise, a partire dalla Getra di quel Marco Zigon che ha accompagnato Velardi alla Leopolda nei giorni in cui si stavano decidendo i candidati alle elezioni politiche, hanno speso fior di quattrini per finanziare le fondazioni dell’allora presidente del Consiglio.
Un altro fatto certo in quanto impresso nei nastri di registrazioni del consiglio comunale è la risposta sprezzante che il sindaco ha dato all’unico consigliere comunale dei 5 Stelle, Pasquale Guerriero, il quale gli chiedeva lumi sulle prospettive occupazionali collegate a questa autentica sbracatura che il sindaco aveva offerto sul piatto d’argento a quelli dell’Interporto perché costruissero altri milioni e milioni di metri cubi per centri commerciali, luna park e chi più ne ha, più ne metta. Guerriero non è stato mai un cuor di leone ma quel giorno ci sentimmo, di fronte al disprezzo mal mostoso mostratogli dal primo cittadino,i umiliati in sua vece.
Questa che pubblichiamo in alto è la seconda foto che, in questi giorni, ritrae il sindaco Antonello Velardi con il generale della Forestale Sergio Costa, divenuto ministro dell’Ambiente per volontà esclusiva dei 5 Stelle. I due si conoscono perché Costa ha operato in Campania e Velardi, più volte, gli ha fatto suonare i violini da Il Mattino. Il problema non è costituito dal tentativo del sindaco di riciclarsi, di porsi come uomo della società civile. Da anaffettivo qual è figuriamoci se si facesse scrupolo di andarsene col 5 Stelle, con Forza Italia, con la Lega, con il partito di Piero Grasso, con Forza Nuova o con il Partito Comunista dei Lavoratori, se questo servisse a sostenere i propri interessi.
Il problema è dei 5 Stelle perché il generale Costa, facendosi fotografare più volte con il sindaco Velardi, umilia a sua volta e molto più colpevolmente, il consigliere Guerriero che, mentre Velardi cercava di far voti per la sua vice-sindaca, lavorava a testa bassa per il successo elettorale dei 5 Stelle. Quel successo che ha permesso a Costa di diventare ministro.
Beh, questo Guerriero non se lo merita e non se lo merita neanche il partito casertano dei 5 Stelle. Velardi è stata la punta avanzata di un sistema che coltivava obiettivi molto ambiziosi, che comprendeva altre persone importanti, come il direttore della Reggia Mauro Felicori, che consentì l’atterraggio all’elicottero con a bordo il premier e sua moglie all’interno di Palazzo Reale.
Ma Costa le sa queste cose o no? E se non le sa, i parlamentari casertani dei 5 Stelle dovrebbero spiegargliele bene, in modo da evitare scene come queste immortalate dalle foto che delegittimano, in maniera indiscutibile, tutti i grillini di Caserta e provincia.