Vieta ai sacerdoti non vaccinati di distribuire la comunione. Vescovo “Bersagliato da messaggi cattivi”

11 Gennaio 2022 - 11:31

TEANO – Il vescovo di Teano Calvi che con una disposizione pastorale ad hoc ha proibito a sacerdoti e diaconi non vaccinati di distribuire la comunione in chiesa oggi è stato preso di mira dai no vax (CLIKKA E LEGGI). “Sono stato tempestato di messaggi cattivi“, denuncia all’Adnkronos mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi, e anche medico. Ed è soprattutto da medico che Cirulli ha deciso di fare questo importante passo in un momento in cui i contagi aumentano.

Eppure qui – osserva – da parte dei no vax se ne fa una questione ideologica. Il punto è che l’unica strada per uscire dalla pandemia è il vaccino ma questo in Italia significa prendere attacchi e cattiverie di ogni genere. E oggi sono stati bersagliato da messaggi cattivi dei no vax. Ho ricevuto anche messaggi di ringraziamento, per la verità ma è ovvio che la cattiveria gratuita fa male ed è difficile da accettare in un contesto di pandemia. Il vescovo Cirulli ha vissuto sulla sua pelle il dolore del Covid: “Io sono stato in fin di vita a novembre 2020 quando i vaccini non c’erano. Io non ho vietato di distribuire l’eucaristia, ma sta di fatto che i sacerdoti che non sono vaccinati non possono distribuire la comunione: per preservare se stessi ma anche gli altri”.

Sono tanti i preti no vax nella sua diocesi? “Non sono tanti ma nessuno lo dichiara apertamente. Si tratta però di fare chiarezza ed è quello che ho fatto per le mie due diocesi di Teano e Calvi. I fedeli hanno capito che è stata una decisione di buon senso. Ma i no vax sanno solo fare ideologia, negano la pandemia, negano tutto. Questo è il problema“.

Da qui il suo appello: “Che usino il cervello. La scienza, finché rispetta i suoi limiti, la Chiesa e Dio la rispettano“. Monsignor Cirulli pensa alle norme che la Chiesa ha messo in campo dal maggio 2020 per arginare il rischio contagio e non vede il rischio di tornare alle messe in streaming: “Rischi non ne vedo grazie alla vaccinazione“.

Da medico introdurrebbe l’obbligo vaccinale? Il vescovo sorride e osserva: “Bisogna trovare il modo perché la libertà personale non vada a toccare la libertà di tutti gli altri. Poi, certo, da parte chi ci governa serve il massimo della chiarezza“.

Il Papa oggi parlando al Corpo diplomatico ha chiesto che si vaccini la popolazione il più possibile. Quasi una dichiarazione di obbligo vaccinale? “ Il Pontefice usa quella prudenza che non è mancanza di chiarezza. E io da vescovo e da medico la condivido in pieno. Poi, come si dice, a buon intenditor poche parole“.