6 ARRESTATI. “Con 450 mila euro ti facciamo avere 36 MILIONI!”. Banche fantasma, parrucche e voci finte: così hanno fregato gli imprenditori

4 Giugno 2025 - 10:06

AVERSA – Questa mattina, la Guardia di Finanza di Napoli ha arrestato sei persone accusate di aver messo in piedi un sistema di truffe ai danni di imprenditori in tutta Italia. Tre di loro sono finite in carcere, le altre tre ai domiciliari. Inoltre, sono stati sequestrati beni per oltre un milione di euro.

Le accuse principali sono: associazione a delinquere, attività finanziaria abusiva, truffa e riciclaggio di denaro.

Le indagini – partite due anni fa dopo la denuncia di un imprenditore di Frattamaggiore – hanno fatto emergere l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata, con base in Campania e Lazio e contatti anche all’estero, che prometteva falsi finanziamenti agevolati sfruttando anche i crediti d’imposta legati all’Ecobonus e al Superbonus 110%.

Il meccanismo era il seguente: con documenti falsi e comunicazioni ingannevoli, gli indagati convincevano le vittime a versare soldi su conti esteri (in Irlanda e Lituania) per acquistare finte fideiussioni, cioè garanzie necessarie per ottenere i finanziamenti. Le fideiussioni sembravano emesse da una società irlandese apparentemente collegata alla Banca Europea per gli Investimenti, ma si trattava di una copertura fasulla.

Un esempio emblematico è proprio quello dell’imprenditore che ha denunciato il fatto: aveva versato circa 450.000 euro per ottenere un presunto finanziamento di quasi 37 milioni, destinato all’ampliamento del suo centro diagnostico.

Gli indagati operavano in modo molto organizzato: avevano un sito internet, usavano loghi ufficiali falsi (anche della Commissione Europea) e persino organizzavano videochiamate con i clienti mascherando la propria identità con parrucche e filtri vocali. Inoltre, parte dei soldi versati veniva riportata in Italia da un “corriere” che si tratteneva una percentuale in contanti.

Nonostante alcune perquisizioni avessero già colpito il gruppo in passato, le truffe sono proseguite con una nuova società, questa volta con sede in Bulgaria.

Le autorità stanno indagando anche su possibili pagamenti a funzionari pubblici per cercare di ostacolare le indagini e ottenere informazioni riservate.

Oltre agli arresti, sono stati sequestrati numerosi beni, tra cui orologi di lusso per un valore superiore a 60.000 euro.

Le indagini sono ancora in corso, e tutti i soggetti coinvolti sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva.