L’INGEGNERE della PROVINCIA ladro, corrotto e impunito. Si sta godendo i soldi delle mazzette per gli appalti truccati. Tabelle, cifre, ecco come Raffaele Pezzella chiude la partita

24 Gennaio 2022 - 09:25

Molto efficace il contenuto dello stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo oggi. Vi è contenuta la conversaione fondamentale avvenuta il 4 ottobre 2019 tra il costruttore di Casal di Principe e il componente del Rtp sannita Nicola Laudato. Parole esplicite, inequivocabili che dovrebbero indurre anche l’attuale presidente della Provincia Giorgio Magliocca ad una riflessione su chi si è tenuto all’interno dell’ufficio tecnicoe sulla tipologia di suoi rapporti con taluni personaggi

 

CASERTA – (g.g.) Il 4 ottobre 2019 l’imprenditore di Casal di Principe Raffaele Pezzella e il suo interlocutore principale nella vicenda delle mazzette versate per l’appalto della progettazione e la direzione dei lavori delle opere (tre ponti e un pò di scarpate risistemate) da realizzare lungo la strada Caserta-Monti del Matese, parlano come mai avevano fatto prima, senza filtri, senza inibizioni, senza termini “smozzicati”. Fanno il conto dei soldi, Pezzella e Nicola Laudato, componente del Rtp aggiudicatario della gara farlocca e si confrontano, nell’ufficio di quest’ultimo, in via Giustiniani a Benevento, su tutte le somme versate e ancora da versare, su ciò che il Raggrupamento temporaneo di professionisti, di cui Laudato faceva parte insieme ai Camilleri più Scocca e al geologo Gaetano Ciccarelli, in rapporto ai bonifici già incassati.

I due usano parole esplicite: “1.900

ho dato all’inizio, 10.500 te li ho dati l’altra volta, 650 euro li hai tolti dalla fattura che mi dovevi pagare, e rimanevano 1.750 e stanno là….ed io ho chiuso con il 10% mio…adesso deve venire Scocca e deve portare questi altri soldi qua…“.

Questo dice Nicola Laudato a Pezzella. I 1.500 euro, nota il giudice, potrebbero essere una quota parte dei 3.500 euro in contanti, ritirati da Laudato dalle mani di Scocca e consegnati a Pezzella nel centro direzionale di Napoli, nel già da noi raccontato incontro del 13 settembre (CLIKKA E LEGGI). Complessivamente, sono 5.800 euro pari al 10% della quota parte incassata nell’ambito della sua opera nel Rtp, da Nicola Laudato: 5.800 euro di mazzette significava che aveva intascato 58.000 euro.

Stessa somma, secondo quello che Laudato sostiene durante la conversazione con Pezzella, era stata già versata dal geologo Gaetano Ciccarelli, per il quale dunque c’era un compenso identico a quello dell’imprenditore di Campolattaro, socio di fatto dell’allora sindaco di Buonalbergo Michelantonio Panarese.

Per cui, 5.800 più 5.800, siamo arrivati a 11.600 euro. Ciò vuol dire che nei conti tasche di Laudato e di Ciccarelli erano già affluiti 116mila euro, per l’appunto, 58mila a testa.

Rimane la parte riguardante General Engeneering, cioè relativa a Carlo Camilleri, al figlio Nicola e all’architetto Antonello Scocca, il quale effettivamente viene filmato dalle videocamere di sorveglianza mentre arriva anche lui in via Giustiniani, dove già si sono ritrovati Pezzella e Laudato. Per chiudere la partita del 10% in capo a General Engeneering, mancano altri 3.700 euro da versare, visto e considerato che 4.500 erano già stati pagati, in due tranches, una da 2.500 euro, l’altra da 2.000 euro.

Con gli ultimi 3.500 euro consegnati il 4 ottobre da Scocca a Pezzella perchè questi li porti all’ingegnere dell’amministrazione provinciale di Caserta, cioè al primo dei corrotti, al super mariuolo, al super bandito, si arriva complessivamemte a 19.800 euro di mazzette versate al 4 ottobre 2019.

Due dati di sintesi: i soldi incassati da General Engeneering sono pari alla somma di 82.000 euro di cui la tangente di 8.200 rappresenta il 10%. L’importo complessivo dei soldi pagati dall’amministrazione provinciale di Caserta al Rtp di Benevento è pari a 198.000 euro che, se fate l’addizione tra i 58mila incassati da Nicola Laudato, i 58mila incassati da Gaetano Ciccarelli e gli 82mila incassati dalla General di Carlo Camilleri, Nicola Camilleri e Scocca, fa 19.800 euro.

L’ordinanza contiene una precisa e preziosa tabella riassuntiva che contiene tutte le fatture pagate dall’amministrazione provinciale, riteniamo in date precedenti a quella del 4 ottobre 2019, visto e considerato che si tratta di fatture emesse da General, da Nicola Laudato e da Ciccarelli tra il giugno e l’inizio di settembre. Il dettaglio lo potete consultare nello stralcio molto interessante dell’ordinanza che pubblichiamo in calce all’articolo.

Le fatture emesse dalle tre gambe del Rtp sono 9. Tre di queste le invia General Engeneering, due da poco più di 30mila euro, un’altra da poco più di 25mila euro. Comunque, come potrete constatare, rappresentano una verifica perfetta dello schema accusatorio della Procura di Benevento, visto che la loro somma fa esattamente 82.000 euro il cui 10% è esattamente la mazzetta pagata dai Camilleri e da Scocca all’ingegnere mariuolo, tramite Raffaele Pezzella.

3 fatture sono inviate da GS Associati srl riferibile a Gaetano Ciccarelli. Una di poco meno di 19mila euro, una da poco meno di 18mila euro, la terza ancora una volta di una cifra di posco superiore a 20mila euro. Se vi volete divertire ,fate la somma e arriverete ai 58mila, che hanno come riscontro i 5.800 della mazzetta pagata in quota parte dal geologo Gaetano Ciccarelli.

Le ultime tre fatture saldate sono quelle inviate all’amministrazione provinciale da Nicola Laudato come libero professionista. Qui l’ingegnere mariuolo e i suoi accoliti non si sono sforzati più di tanto: i bonifici, inviati a Laudato sono, infatti, identici nella ragione aritmetica delle cifre di ognuno di essi, a quelli inviati a Gaetano Ciccarelli.

Tutto torna. Se avete notato bene, tutte le discussioni, i rilievi, i dubbi, le recriminazioni che avevano reso confuso e complicato il rapporto tra corrotti e corruttori nel corso dell’intera estate del 2019, trovano una soluzione rapida quando in campo scende direttamente quello che potremmo definire “un uomo di conseguenza”, un uomo che garantisce tutti, cioè Raffaele Pezzella, il quale dal 13 settembre al 4 ottobre risolve la situazione e chiude la partita.

Amareggia un poco e dovrebbe amareggiare soprattutto chi svolge la funzione giudiziaria qui a Caserta, sapere che la figura più importante, centrale, il motore di tutta l’operazione cioè l’ingegnere, di cui ormai, noi abbiamo compreso l’identità senza possibilità di incertezze, se ne stia beato a casa sua, ridendo alle spalle della legge e della legalità, godendosi, forse, i soldi che ha intascato. Anzi, niente forse, ma sicuramente se li sta “spupazzando” perchè essendo rimasto impunito, non ha subito neppure un sequestro cautelare di una somma pari a quella che avrebbe incassato a titolo di tangente.

Va bè, d’altronde, non scriviamo nulla di nuovo nel definire per l’ennesima volta, dura e grama la vita di chi a Caserta e provincia, ritiene che le leggi, i codici vadano rispettati e che comunque occorrerebbe che lo stato dimostri di giocarsela almeno la partita delle guardie e dei ladri.

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA