Da CASERTA a Kiev per combattere contro i russi: “Lo faccio per i miei figli”

27 Febbraio 2022 - 12:00

CASERTA –  “Torno in Ucraina per garantire un futuro ai miei figli che sono rimasti in patria“. Vassili e’ tra i cittadini ucraini che hanno deciso di lasciare Caserta, dove ha un lavoro da giardiniere in una scuola privata, per tornare in patria e imbracciare le armi contro “i russi che ci hanno invaso. Lo devo ai miei figli“.

Siamo pronti a tutto – aggiunge Vassili parlando con l’ANSA – il nostro popolo ha gia’ sofferto tanto, e non potevo restare sapendo cio’ che sta accadendo“. Con lui sono partiti una decina di uomini ma non e’ escluso che nei prossimi giorni altri connazionali seguano il loro esempio per raggiungere il campo di battaglia. Intanto proseguono a Caserta le iniziative di solidarieta’ in favore della comunita’ ucraina, che e’ la piu’ grande della Campania. Una fiaccolata si e’ tenuta questa sera davanti alla chiesa del Buon Pastore a Caserta; vi hanno preso parte tanti ucraini provvisti di bandiera e cartelli con scritto “Stop War”; ma anche tanti casertani si sono uniti a loro. Giovani seminaristi ucraini hanno cantato il canto del calvario ucraino. Il parroco don Antonello Giannotti, direttore della Caritas diocesana, ha annunciato che e’ partito un carico di medicinali alla volta dell’Ucraina.

“Sappiamo che vi sono degli italiani che danno ragione a Putin – ha detto don Antonello – ma anche duemila anni fa la folla acclamo’ Barabba e non Gesu’. Barabba si e’ materializzato di nuovo in questa guerra”. Padre Ihor, sacerdote greco-cattolico, e riferimento da anni della comunita’ ucraina a Caserta, ha lanciato un grido “a tutti gli italiani e agli europei per fermare Putin. E’ in gioco la sopravvivenza del nostro popolo“.