Ecco perchè, secondo la Dda, Orlando Diana e Maurizio Zippo sono associati al clan dei casalesi. Nel 2012 CasertaCe aveva scritto tutto e oggi, Capriglione grazie all’Asl, gestisce ancora la Rsa di CASERTA

27 Giugno 2022 - 14:18

Nulla avevamo nascosto, utilizzando ottimo materiale di giornalismo investigativo, pubblicato dalla collega Marilena Natale, sulle colonne della Gazzetta di Caserta. E ora ci fa piacere di aver saputo che uno di quei nostri articoli, precisamente quello andato in rete il 29 agosto 2012, ha rappresentato uno spunto di lavoro per gli inquirenti che peraltro lo acquisirono già al tempo, dato che, a via di esplosioni dei nostri database, oggi sarebbe letteralmente impossibile ritrovarlo, per cui ci hanno fatto un favore anche a noi che oggi possiamo riproporvelo in calce

 

 

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO- (g.g.) Nell’anno 2012, il giorno 29 agosto, dunque quasi 10 anni fa, questo giornale, così come dimostra lo screenshot che pubblichiamo in calce, scriveva molta parte di quello che c’era dentro e dietro allo scelleratissimo appalto, che l’Asl di Caserta, al tempo governata dal centrodestra attraverso il direttore generale Paolo Menduni, aveva aggiudicato al Consorzio di cooperative sociali Sinergia.

Ora, non per auto citarci o per auto proporci, visto che è proprio l’ultima cosa di cui abbiamo necessità, ma se lo leggete vi renderete conto che, al netto di qualche ulteriore elemento identificativo, avevano già scritto tutto o comunque moltissimo, sul rapporto tra Maurizio Zippo, patron di Sinergia e Luigi

Lagravanese, patron di tutto, ma proprio di tutto il sistema degli appalti nel settore dei servizi sociali, che il clan dei casalesi riteneva di dover gestire, tenendolo sotto alla propria egida.

Fa piacere che quel nostro articolo del 2012 abbia costituito uno spunto per chi sta indagando su una delle tante putrescenze della pubblica amministrazione casertana, scesa a patti continuamente, costantemente con gli imprenditori di camorra. Il 29 agosto 2012, CasertaCe lanciava l’allarme, dunque, sulle infiltrazioni malavitose nella gestione dei lucrosissimi servizi alla persona. L’arrivo nella città capoluogo, al timone di quella che al tempo era la nuova residenza sociale per anziani, o Rsa che dir si voglia, di questi personaggi, rappresentava per noi un fatto evidente e largamente esplicativo di questa realtà.

Potete ben capire dunque che nessuna sorpresa ci abbia attraversati se non quella compiaciuta sul fatto che finalmente, seppur dopo tanti anni, qualcosa si stesse muovendo, quando, il 10 dicembre scorso, sono saltati fuori, in occasione delle ormai più volte citate perquisizioni, i primi documenti giudiziari di questa importante, forse cruciale inchiesta, condotta dalla Dda, insieme alla prima sezione della squadra mobile della questura di Caserta.

Inchiesta che coinvolge i tre o quattro personaggi di riferimento nel settore del clan e cioè i già citati Luigi Lagravanese e Maurizio Zippo ma anche il versatile e sempre attivo in molti settori della vita, a partire dalla politica, Orlando Diana, fino ad arrivare alla signora Sofia Flauto di Aversa, ex moglie, ma sempre attiva, anche e forse soprattutto dopo la separazione dal marito, al fianco di Luigi Lagravanese ed arrivando a Pasquale Capriglione, uno che da Carinola e Falciano del Massico, ha costituito con questi imprenditori di Casal di Principe, di San Cipriano eccetera, un rapporto fortissimo sin dall’inizio degli anni 2000, certificato e sacramentato dal fatto che lui, il Capriglione, sia stato uno dei fondatori, assumendone in prima battuta anche  la carica di vice presidente, di quel Consorzio Agape da cui tutto nasce e che poi ha trovato nel consorzio Sinergia di Maurizio Zippo, un proprio continuatore, all’indomani delle prime bufere giudiziarie e delle interdittive antimafia che travolsero Agape e le coop che la costituivano, a partire dalla ben nota Nestore, targata Capriglione.

Sinergia a sua volta scompare dalla scena nel 2017, per effetto di un’interdittiva antimafia, direzionata proprio nei confronti di Maurizio Zippo. Il provvedimento amministrativo, infatti, riguarda il consorzio inteso come tale, come soggetto economico giuridico, ma anche una delle cooperative che lo costituiscono cioè Primavera, sempre da ricondurre alla sfera di controllo dello Zippo.

E d’altronde, non è che ci volesse un mago per rendersi conto che Sinergia non era altro che una versione, neppure tanto riveduta e corretta, di Agape. Oltre alla coop Primavera di Maurizio Zippo, la costituivano anche Sole che ride, altra creatura di Capriglione, che aveva nella sorella Maria Capriglione la sua legale rappresentante. Dal sole all’aurora, il passo è breve. Un Capriglione senza grande fantasia inserisce infatti una coop così battezzata, nel consorzio Sinergia attribuendone la titolarità e la rappresentanza a sua moglie Grazia Maria Cristina Paolella.

E ancora, la Sofia Flauto con Arkimedia, la coop Vivere di Margherita Lagravanese, sorella di Luigi Lagravanese, e Salvatore Natale con Nova.

Insomma, Sinergia che nasce nel 2005 e in pratica muore nel 2017 quando, per effetto dell’interdittiva antimafia appena citata, deve lasciare anche la titolarità, l’esercizio lucrosissimo dei servizi erogati nella Rsa di Caserta, è un contenitore che riproduce pedissequamente tutti i rapporti di forza e le rappresentanze createsi al tempo di Agape.

Createsi  e riformulatesi in Sinergia, la cui individuazione come soggetto giuridico economico infiltrato dal clan dei casalesi, non chiude certo la partita del controllo degli appalti più lucrosi, visto che l’affidamento che noi di CasertaCe denunciavamo si dal 29 agosto 2012, resta dentro al medesimo circuito. L’interdittiva antimafia ha colpito il consorzio Sinergia e la coop Primavera, ma indirettamente chiama in correità, almeno morale, anche Capriglione, Lagravanese, il quale va detto, è uno dei motivi principali dell’emissione di quell’interdittiva, modulata anche sui rapporti che Maurizio Zippo aveva con lui, cioè con un soggetto comunque arrestato nell’ambito della maxi ordinanza il principe e la scheda ballerina per gli appalti vinti al comune di Casal di Principe, che, anche questo va sottolineato, tra i tanti motivi possibili e applicabili, viene sciolto proprio per la relazione tra il clan dei casalesi e il settore dei servizi alla persona.

E invece, cosa succede nella gara che viene bandita dopo la risoluzione del contratto con il consorzio Sinergia? Se l’aggiudica, manco a dirlo Capriglione, così come abbiamo raccontato in diverse altre puntate di questo nostro focus. Se l’aggiudica quasi fortuitamente perchè da come si evince dalle telefonate intercettate, sarebbe dovuto essere l’altro sanciprianese di questa vicenda, pur residente a Lusciano, Gennaro Bortone, legatissimo in affari e in amicizia a Capriglione, a vincere, con la sua Filipendo, quella gara, ovviamente sempre dentro ad uno schema condiviso da tutte le componenti del sistema e che prevedeva anche una pacificazione, una tranquillizzazione dell’umore piuttosto agitato in quel periodo di Maurizio Zippo.

Oggi, lunedì 27 giugno 2022, a quasi 10 anni di distanza da quel nostro articolo, e dunque a più di 10 anni di distanza dall’aggiudicazione al consorzio Sinergia, partecipato anche da Capriglione, della gara per la gestione della Rsa di Caserta, questa struttura, così come abbiamo rimarcato nei giorni scorsi (CLIKKA E LEGGI) viene ancora, incredibile ma vero,  e scusate se ci ripetiamo, gestita, dal Capriglione, perchè la signora Asl,  prima con l’appena trasferito direttore generale Ferdinando Russo, poi oggi con il neo dg Amedeo Blasotti, comunque corresponsabile della gestione dell’azienda sanitaria visto che ha ricoperto la carica di direttore amministrativo per quasi 10 anni, invece di associare una procedura più veloce di aggiudicazione per tempi limitati, funzionale cioè alla necessità, cogente esattamente allo stesso modo di quella relativa alle garanzie di assistenza da fornire ai pazienti, di escludere la coop di Capriglione, colpita da interdittiva antimafia, ha optato per i tempi lunghi, per le elenfatiasi di una procedura di gara per un’aggiudicazione pluriennale.

Dunque, CasertaCe può scrivere tutto quello che gli pare, la Dda può realizzare le inchieste più accurate, gli effettivi della Mobile di Caserta possono lavorare anche 20 ore al giorno, ma questi qua sono duri a morire. L’Asl di Caserta era, al tempo un letamaio col centrodestra, è, oggi, un letamaio finanche peggiore col centrosinistra, a dimostrazione che dalle nostre parti non è mai esistita, almeno negli ultimi 20 anni, essendo questo il periodo di nostra conoscenza sulle cose di Caserta e provincia, alcuna discriminante politica, ma esiste il partito unico degli affari, strettamente connesso a chi gli affari, li ha fatti per anni con pistole e kalashnikov in mano.

In conclusione, si coglie lo sforzo degli inquirenti per provare a dimostrare l’esistenza di un rapporto di rappresentanza effettiva, organizzata, pianificata, nell’interesse del clan dei casalesi, tra l’  imprenditore Maurizio Zippo e del suo suo socio frequente Orlando Diana. Al riguardo, vengono ribadite questioni già conosciute, naturalmente solo dai nostri lettori. Stiamo parlando del rapporto che Maurizio Zippo intrattiene con Paolo Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Cicciariello e coniugato a Caserta con la figlia del noto commerciante di abbigliamento Albero.

E di quello tra Orlando Diana e Luigi Schiavone, altro figlio di Cicciariello che, come pure abbiamo raccontato, incontra Diana furtivamente, segretamente, nella piana dei mazzoni, nelle zone delle fattorie di casa Schiavone. Un rapporto stabile, solido, secondo gli inquirenti che ha in Francesco Diana, fratello di Orlando, una sorta di garante, di amico stretto e stabile frequentatore di Luigi Schiavone, mentre, dall’altra parte, il rapporto tra Maurizio Zippo e Paolo Schiavone è dimostrato dalla disponibilità che il primo ha nei confronti della nuora di Cicciariello, cioè della figlia dei commercianti Albero, la quale viene assunta su richiesta del marito da una coop sociale di Maurizio Zippo che si era evidentemente aggiudicata in scioltezza un appalto, per lo screening dei tamponi covid, da realizzare attraverso camper insediati nei comuni aderenti al progetto.

Una disponibilità reiterata nel momento in cui la donna, evidentemente non a suo agio in quella mansione, si sente male chiedendo, sempre attraverso Francesco Diana, fratello di Orlando e, come detto grande amico della famiglia di Cicciariello, che venga trasferita ad altra mansione.