Per la morte della tredicenne Sara Basso indagato anche Francesco Emini

14 Luglio 2018 - 11:15

PARETE (t.p.) – E’ ufficialmente indagato, dalla Procura di Cassino, l’imprenditore Francesco Saverio Emini di Parete per la morte della 13enne Sara Francesca Basso, la studentessa di 13 anni, di Morolo (Frosinone), deceduta dopo essere stata aspirata dal bocchettone della piscina a quattro stelle a Sperlonga, dove si trovava in vacanza con i genitori. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Tra gli indagati oltre al proprietario della struttura Emini, ci sono: Mauro De Martino, amministratore della società che gestisce l’hotel e nonchè cognato di Emini, Nicolangelo Viola, un manutentore, e Ermanno Corpolongo, costruttore della piscina. Oggi in attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo della ragazza si chiariranno anche le posizione dei quattro indagati dal pm Valerio De Luca.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, intorno alle 17 di mercoledì, la 13enne si è tuffata nella piscina dell’hotel per farsi un bagno quando è stata aspirata da un bocchettone, ampio circa 20 centimetri, che si trova sul fondo della piscina. Inutili i tentativi di soccorso.

Francesco Saverio Emini è anche reduce da una recente sentenza di condanna in primo grado per bancarotta fraudolenta in concorso, il 28 febbraio di questa’anno all’imprenditore di Lusciano è stata inflitta la pena di quattro anni di reclusione. Nello stesso processo è stato condannato anche la sorella Milena. La vicenda in questione, quella relativa al fallimento di due aziende.

Ricordiamo che dieci anni fa, la famiglia Emini fu oggetto di diverse estorsioni (su diverse opere edilizie) da parte della famiglia Bidognetti, procedimenti conclusi con diverse condanne. Inchieste che all’epoca sono state condotte dal dott. Raffaele Cantone, oggi presidente dell’ANAC.