MONDRAGONE. Riciclaggio di auto rubate: 9 condanne, in 42 si salvano
30 Ottobre 2023 - 12:14
La sentenza del maxi processo
MONDRAGONE – Sentenza di non luogo a procedere per prescrizione per 33 imputati, nove assoluzioni e 9 condanne. Questa la sentenza pronunciata dai giudici della terza sezione di Napoli (collegio C) presieduta da Elvira Russo nei confronti di 51 persone coinvolte in una maxi inchiesta sul riciclaggio di auto rubate tra le province di Napoli e Roma.
I giudici hanno condannato Pasquale Allocco alla pena di 5 anni; Paolo Ciarambino, a 4 anni e 6 mesi; Fabrizio Di Candia, a 4 anni; Alessandro Orefice a 4 anni e 4 mesi, Gaetano Orefice a 4 anni e 4 mesi; Giuseppe Paccione a 5 anni; Alfredo Paris a 4 anni e 6 mesi; Sergio Romano a 3 anni; Pasquale Scherma a 3 anni.
Sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Massimo Abys, Carmine Aldoriso, Antonio Aprea, Francesco Avella, Maurizio Calogero, Anna Maria Cetorelli, Domenico Ciambriello, Salvatore Cicatiello, Vincenzo Cimmino, Andrea Cirilli, Emiliano Cirilli, Nunzio D’Ambrosio, Alfredo Della Sala, Sandro Della Verità, Marco De Santis, Rosa Di Maro, Daniela Foggia, Chiarino Guida di Arienzo, Massimo La Sala, Antonio Manco di Mondragone; Massimo Marino, Benito Marrazzo, Giuseppe Migliaccio, Salvatore Nespolino, Stefania Parchitelli, Massimiliano Pascucci, Gianfranco Piotti, Vincenzo Rispo, Flavio Saltini, Maria Sannino, Pasquale Sarnelli, Giancarlo Sepe, Antonio Settembrini.
Assolti Ciro Arricò, Raffaele Carputo, Giampaolo Cristiano, Pasquale Mellone, Patrizio Orefice, Pasquale Pietroluongo di Orta di Atella, Salvatore Russo, Donato Tebaido, Umberto Vitale.
Secondo l’accusa ci sarebbe stata un’organizzazione dedita ai furti di auto, di moduli di carte di circolazione e contraffazione delle stesse, di riciclaggio delle auto provento di furto. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti le auto rubate venivano poi ‘ripulite’ assumendo l’identità di un veicolo di vecchia generazione per cui veniva chiesta la nuova immatricolazione o in alcuni casi le vetture venivano clonate utilizzando dati tecnici di un altro veicolo regolarmente circolante ed estrapolati attraverso visure effettuate al Pra.