La querela di Velardi. L’abuso della sua casa è vero. Assolto il direttore Gianluigi Guarino. I meriti dell’avvocato Mariano Omarto
2 Novembre 2023 - 17:51

Non siamo abituati assolutamente a pubblicare articoli relativi all’assoluzione del direttore di questo giornale, altrimenti ne avremmo dovuti scrivere decine e decine. In questo caso lo facciamo per rendere il giusto merito al lavoro eccellente svolto dall’avvocato difensore Mariano Omarto
MARCIANISE (g.g.) Se il sottoscritto e il giornale che egli dirige dovessero pubblicare tutte le assoluzioni, guadagnate nei tribunali di Santa Maria Capua Vetere e di Aversa -Napoli nord, se a queste dovessero aggiungere le archiviazioni, frutto di proposte, accolte dai gup e non appellate dai querelanti, oppure ancora i proscioglimenti, avvenuti ad epilogo delle camere di consiglio convocate dagli stessi gup per effetto di opposizione presentate legittimamente dai querelanti, sulle richieste di archiviazione dei pubblici ministeri, avremmo dovuti creare una sezione dedicata, in considerazione del numero altissimo di esiti positivi, vicini alla cifra del 100% , sporcata solo da qualche multa, un paio su una 40ina di procedimenti avviati, di 500 o di mille euro, per altro doverosamente impugnate dal sottoscritto e dai suoi avvocati in Corte d’Appello in quanto considerate frutto di sentenze ingiuste che sicuramente verranno ribaltate in secondo grado.
In questo caso, però, io e CasertaCe facciamo un’eccezione. Ma non perchè i soccombenti del processo in questione si chiamino Antonello Velardi, ex sindaco di Marcianise, e il suo avvocato Gennaro Iannotti, per gli amici Genny, che ai miei danni ha apparecchiato almeno 35 querele, incassando, conseguentemente bei soldini, cioè più della metà di quelle complessivamente presentate, sempre ai miei danni, da quando dirigo CasertaCe.
Querele depositate, sempre e immancabilmente, per volontà di politici impegnati in ruoli di governo oppure da imprenditori che sviluppano il 100% del loro fatturato grazie agli affidamenti, agli appalti pubblici, comunque alle commesse finanziate con i soldi dei cittadini.
Velardi da una parte e Iannotti dall’altra sono abituati a soccombere. Il primo, evidentemente incoraggiato dal secondo, cioè da Iannotti, ha presentato 4 o addirittura 5 querele ai miei danni. Solo quella in argomento oggi, è risoltasi con un’assoluzione
No, non è questo il motivo per cui pubblichiamo l’articolo che state leggendo. Lo facciamo per dare il giusto merito all’attività, al lavoro e alla strategia, pianificata e realizzata da chi, in questo processo, mi ha difeso: l’avvocato Mariano Omarto. Lui è un conoscitore profondo e approfondito delle cose di Marcianise. Ci ha profuso una particolare passione, al di la delle capacità tecnico professionali, assolutamente indiscutibili. Conosceva i fatti e gli articoli da me scritti sul terzo piano abusivo di Antonello Velardi per averli letti tutti da cittadino di Marcianise. Ha condotto impeccabilmente la sua difesa, utilizzandomi solo una volta cioè quando mi ha detto di sviluppare un mio breve ragionamento difensivo e presentarlo al giudice monocratico della terza sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere come dichiarazione spontanea.
Tutto il resto lo ha fatto lui. Ha interrogato in maniera incalzante la parte civile, cioè lo stesso Velardi e ha citato tre testimoni autorevolissimi cioè la comandante dei vigili urbani Guglielmina Foglia, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale, l’architetto Anacleto Fuschetti e infine, la CTU, ingegnere Valentina Carangelo, della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che aveva spedito Velardi a processo, in un dibattimento da cui l’ex sindaco non è venuto fuori con un’assoluzione ma in cui si è salvato solo grazie alla prescrizione, particolare questo molto, ma molto importante.
Ora spazio al protagonista principale di questo processo, cioè all’avvocato Mariano Omarto:
“Abile prestigiatore, – ha detto Omarto di Velardi durante la sua arringa difensiva -, come abbiamo visto a proposito del decreto di archiviazione del procedimento penale che lo ha visto indagato per l’abuso edilizio. Si era fatto sfoggio di aver ottenuto l’archiviazione per poi ammettere – ha continuato l’avvocato Omarto facendo un diretto riferimento all’interrogatorio a cui si è sottoposto l’ex sindaco durante il processo – di non aver letto o saputo interpretare ciò che ha scritto il P.M. in quella richiesta recepita dal Gip. Il reato lo ha commesso; il sottotetto era abusivo così come certificato dal CTU nominato dal P.M., e Velardi ne è l’autore ma purtroppo il reato, è estinto per prescrizione vista la risalente epoca di realizzazione del manufatto. Dunque, un autentico mistificatore della realtà. Ma per fortuna esiste la forza dirompente della verità a fronte della quale le alchimie visionarie di Velardi si sono sciolte come neve al sole – così il legale marcianisano ha concluso la prima parte della sua discussione”.
Poi arriva un’altra parte che francamente ho un po’ di difficoltà a pubblicare, soprattutto quando si esprime attraverso giudizi lusinghieri nei confronti del sottoscritto e di questo giornale, di cui comunque ringrazio n’avvocato Mariano Omarto.
“Guarino non va condannato…a Guarino, a mio avviso, la Prefettura dovrebbe riconoscere un encomio per la meritoria azione di supervisione che compie quotidianamente in questa provincia. Evocando un noto e datato spot politico, dico sempre agli amici: menomale che CasertaCe….. Senza Guarino e senza CasertaCe, non sapremmo mai niente, dal familismo nei concorsi agli appalti pubblici banditi a ferragosto con termine di scadenza dopo pochi giorni…e tante altre pratiche insane che hanno distrutto questa terra.
Guarino – così ha concluso la sua arringa l’avvocato Omarto – quindi va assolto, il fatto è risultato essere vero e non nato dalla sua fantasia. Guarino va sostenuto ed incoraggiato in questo autentico servizio pubblico…piaccia o no, e va bocciato senza esitazione ogni tentativo, come quello messo in piedi negli ultimi anni dalle lobby politico-massoniche casertane, di tappargli la bocca con querele risibili e strumentali”.