APPALTI & CAMORRA. L’inquietante somiglianza tra il “Metodo Cappello” e la gara da quasi due milioni per un asilo vinta dall’imprenditore casalese Raffaele Pezzella

18 Gennaio 2024 - 12:55

Il dirigente dell’Ufficio Tecnico di Frattamaggiore, ma casertano, Domenico Raimo gestisce una procedimento di gara per dei lavori, finanziati dal PNRR, rispetto alla costruzione di un asilo nido. Clamorosa l’assenza dei verbali di gara e su dieci ditte invitate, due sono direttamente riconducibili al Pezzella e altre tre sono entrate indirettamente nel racconto delle gare truccate a Calvi e degli affidamenti milionari alla Provincia di Caserta

CASERTA/FRATTAMAGGIORE (l.v.r.) – Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, l’ingegnere di Piedimonte Matese, ex presidente ASI Caserta, professionista tra i più incaricati dall’amministrazione capoluogo guidata dalla duarchia composta dal sindaco Carlo Marino e dal dirigente Franco Biondi, avrebbe messo in piedi un sistema fraudolento per aggirare il sistema della rotazione degli inviti, in modo da decidere, utilizzando l’elenco delle imprese iscritte all’ASMEL, quale ditte far partecipare alle gare d’appalto.

Lo avrebbe fatto nel periodo 2019-2021, ovvero quando regnava sull’Ufficio Tecnico di Calvi Risorta, e lo avrebbe fatto per favorire l’imprenditore Raffaele Pezzella, ritenuto da diverse procure un corruttore, finanziatore del clan dei Casalesi e costruttore di fiducia di Nicola Schiavone. Per la DDA, Pezzella e Cappello si conoscevano da tempo e l’ingegnere avrebbe favorito il businessman casalese, invitando in due procedure di gara società vicine e amiche al Pezzella, in modo da azzerrare ogni possibilità di concorrenza relativamente ad appalti da milioni di euro.

Tecnicamente, le due società favorite dall’operazione sarebbero state la Costruzioni Generali Sud (CGS), per la DDA intestata fittiziamente al casertano Carmine Petrillo, e la Comed, guidata da Carlo D’Amore, ma de facto nelle mani di Raffaele Pezzella.

Pezzella e Cappello, assieme a Tullio Iorio, sono stati arrestati e poi liberati un paio di settimane dopo, a seguito proprio di questa inchiesta su Calvi.

Per noi di CasertaCE che abbiamo seguito Pezzella in questi anni e, quindi, inevitabilmente, abbiamo analizzato le carte dell’indagine dell’Antimafia, risulta più semplice, a questo punto, notare le caratteristiche di questo metodo Cappello, l’invito a tante ditte diverse, che poi tante diverse non sono, per favorire una sola ditta.

E allora, dopo aver letto quanto è successo pochi mesi fa a Frattamaggiore, enorme e popoloso comune alle porte di Napoli e praticamente attaccato a Sant’Arpino, non possiamo non notare certe somiglianze tra quello che per la DDA era il sistema fraudolento gestito da Pezzella e Cappello e la procedura da un milione e 712 mila euro relativa alla realizzazione di un asilo nido in via Del Prete, da realizzare con quella linea di credito, divenuta una manna dal cielo per interessi economici legali e non, che risponde al nome di PNRR.

Il comune di Frattamaggiore decide, con determina firmata dal dirigente, originario di Succivo, Domenico Raimo, di affidare i lavori a una delle dieci imprese invitate tramite sorteggio pubblico, utilizzando l’elenco delle ditte presenti nella lista Asmel. E fino a qui ci sono già le due prime somiglianze con Calvi, ma nulla da rilevare, trattasi di procedura meno “aperta”, meno concorrenziale della gara aperta, ma se la legge, se il codice degli Appalti prevede questo metodo di scelta dell’operatore economico, amen.

Diciamo che il senso di inquietudine ci arriva vedendo quali sono le società invitate dal capo dell’Ufficio Tecnico frattese con questa procedura.

Su 10 imprese contattate vediamo: Costruzioni Generali Sud, di cui vi abbiamo già parlato; la AERRE di Nola, il cui titolare aveva rapporti d’affari con Pezzella, secondo la DDA; la Perseo, che in provincia di Caserta ha lavorato grazie all’unione con il Consorzio Research, sul quale Pezzella, a quanto scrive l’Antimafia nell’ordinanza di Calvi, ha “forti aderenze”, ma anche con il consorzio Conpat, per il quale gli investigatori mettono nero su bianco un rapporto di conoscenza tra Pezzella e i titolari, non di rilevanza penale, secondo quanto captato dai cellulari; la CEM.AR 86, che anche Cappello avrebbe inserito tra le ditta invitate per la gara sulla ristrutturazione della scuola Cales, ma sulla quale gli inquirenti non hanno rinvenuto collegamenti con l’imprenditore di Casale; e, infine, la Marrel, che, per eliminare ogni dubbio, è di proprietà di Raffaele Pezzella, tanto da essere stata anche sequestrata.

Quindi, su 10 società invitate – tramite sorteggio – da Raimo, due sono riconducibili a Raffaele Pezzella, una ha lavorato alla Provincia di Caserta, luogo dove l’imprenditore ha dimostrato negli anni di avere una certa influenza, per la DDA di Napoli e la procura di Benevento, un’influenza corruttiva e criminale, con due consorzi che con Pezzella hanno avuto rapporti e una società che sarebbe entrata nella rotazione degli inviti fraudolenta del metodo Cappello.

A questo punto, le somiglianze sono molte e difficilmente contestabili quantomeno nella loro esistenza.

Ora, un’altra: nel caso di Calvi, la procura antimafia notava una scarsa partecipazione, dopo l’invito. Ovvero, su 15/20 ditte contattate, alla gara se ne presentavano 3/4. E quattro sono le ditte che rispondono al comune di Frattamaggiore, in questo caso in veste di ente capofila della Centrale unica di committenza, composta anche dalle amministrazioni di Grumo Nevano e Crispano.

A presentarsi al garone per l’asilo nido sono: CGS, AERRE, OG2 Green e Dalco.

L’inquietudine finale, però, ce la regala l’aggiudicazione: i lavori, infatti, vengono affidati nel settembre scorso alla Costruzioni Generali Sud, legale rappresentante Carmine Petrillo, ma per la DDA impresa nelle mani di Pezzella, grazie ad un ribasso del 4,85.

La CGS è proprio il “cavallo vincente” per la gara da un milione di euro, per gli inquirenti truccata da Cappello a favore di Pezzella, relativa a dei lavori stradali da fare a Calvi.

Proprio relativamente a questa procedura, gli inquirenti, nell’ordinanza di arresto di Cappello, Pezzella e Iorio, notano che l’aggiudicazione è stata raggiunta nonostante gli scarni ribassi offerti dalle poche ditte presenti in gara: “…Tale ipotesi – la falsificazione della gestione degli inviti – parrebbe ulteriormente supportata dal modesto numero di operatori economici che risulta aver formulato l’offerta economica di partecipazione alla gara (soltanto n. 4 operatori economici su un totale di 15 inviti), peraltro con ribassi assai modesti e tra loro ravvicinati, ricompresi in un range del 5% circa“.

4,85% è inseribile nel concetto di “circa 5%”?

Le somiglianze, per ora, terminano qui. Sicuramente a non aiutare la limpidezza di questa procedura è la circostanza che la sezione amministrazione trasparente (sic!) del comune di Frattamaggiore non è completa rispetto a questa gara, mancando qualsivoglia riferimento ai verbali della procedura di gara sull’asilo nido di via Del Prete (GUARDA QUI). Stessa cosa dicasi per la piattaforma Asmecomm dell’Asmel, lasciata anche questa zoppa, monca, con la mancata pubblicazione dei verbali di gara, cosa, invece, prevista dalla legge (GUARDA QUI).

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