Tiberio La Torre, la lite con colpi proibiti del figlio con Giovanni Zannini, l’estorsione (pagata) ad Alfredo Campoli. E l’incontro al bar tra il boss e il consigliere regionale

18 Maggio 2024 - 10:47

Va sottolineato che Zannini presentò, quando Tiberio La Torre, il papà di Antonio con cui aveva litigato di brutto, bussò due volte a casa sua (ricevuto la prima volta, non la seconda), una denuncia ai carabinieri

MONDRAGONE (g.g.) – In verità, abbiamo avuto poche possibilità di scrivere intorno al lavoro dei carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone. Un’entità evidentemente molto riservata e molto dedita alla riflessione. Fino a stamattina, ovvero quando abbiamo appreso che i militari di stanza nella città rivierasca hanno arrestato Francesco Tiberio La Torre, cugino di Augusto La Torre, fondatore dell’omonimo clan (CLICCA E LEGGI).

Secondo le prime informazioni, tratte dall’ordinanza di applicazione della misura cautelare, Tiberio La Torre era tornato a Mondragone nel 2023 dopo la scarcerazione del 2020 e un periodo in cui era stato costretto a stare lontano dalla città.

Esiste anche un’implicazione relativa al consigliere regionale Giovanni Zannini che La Torre voleva incontrare. Il cugino del boss Augusto avrebbe individuato in Alfredo Campoli, imprenditore del settore rifiuti e amico strettissimo di Zannini, il tramite per contattare il consigliere regionale.

Niente di che, se non l’ipotesi di un versamento estorsivo compiuto da Alfredo Campoli, che avrebbe pagato la somma di 20 mila euro in tra rate.

L’incontro voluto da La Torre con Zannini riguardava un caso di 15 anni, quando il futuro consigliere regionale aveva curato la difesa del camorrista, il quale, attraverso il figlio, Antonio, si lamentò della scarsa qualità della stessa.

Ne sarebbe scaturita una discussione tra La Torre junior e Zannini, ad epilogo della quale il politico avrebbe colpito il figlio di Tiberio La Torre ferendolo leggermente, secondo la versione del politico, per difesa personale. Ma i rapporti pare si sarebbero poi chiariti e distesi.

Rapporti distesi. O almeno questa era la convinzione di Zannini, visto che recentemente il papà Francesco Tiberio La Torre si era recato a casa del consigliere regionale che, di questi fatti, ha scritto in una denuncia presentata ai carabinieri di Mondragone.

Per due volte aveva bussato alle sei del mattino. Orari, avrebbe dichiarato lo stesso La Torre, per salutare e non mettere in imbarazzo. In un primo caso, Zannini avrebbe aperto e il figlio di Tiberio sarebbe riuscito a parlargli, in un secondo caso, invece, non avrebbe aperto.

Un altro incontro, evidentemente casuale, tra Tiberio La Torre e Zannini sarebbe avvenuto nel dicembre scorso. In quell’occasione il camorrista avrebbe di nuovo rinfacciato al consigliere regionale l’episodio della lite-rissa con il figlio, affermando di essere ancora arrabbiato e chiedendo un risarcimento.

Zannini avrebbe quindi replicato, spiegandogli che si sarebbe solamente difeso.