TRUFFA SUL SUPERBONUS, sequestrati 93 milioni: in 7 finiscono nei guai

27 Maggio 2024 - 09:54

In alcuni casi, peraltro, i crediti vantati dalle società sarebbero stati ceduti anche da 4 persone già decedute all’atto della negoziazione

AVERSA – Maxi truffa sul superbonus scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dalla procura di Napoli Nord insistente su Aversa. Sequestrati oltre 93 milioni di crediti vantati da sette società.

Il provvedimento è stato “emanato d’urgenza per cautelare la provvista creditizia giacente sui “cassetti fiscali” delle imprese coinvolte, anche alla luce della assoluta concomitanza delle negoziazioni incriminate, avvenute per la maggior parte nei mesi di marzo e aprile 2024″ si legge in una nota a firma del procuratore Maria Antonietta Troncone. In particolare le indagini hanno consentito di appurare come i crediti fossero riconducibili a bonus fiscali per lavori edili (di riqualificazione energetica, ristrutturazione e adeguamento sismico), del tipo Superbonus, in realtà mai eseguiti, vantati perlopiù da società prive di qualsivoglia consistenza aziendale e solidità patrimoniale. In alcuni casi, peraltro, i crediti vantati dalle società sarebbero stati ceduti anche da 4 persone già decedute all’atto della negoziazione. 

Le cessioni fraudolente comunicate all’Agenzia delle Entrate per conto delle società, inoltre, recavano gli stessi nomi dei cedenti, in qualità di committenti dei lavori per cifre superiori al milione di euro nonostante avessero ricevuto, almeno sulla carta, lavori di ristrutturazione per una singola unità abitativa.
Complessivamente,

risultano indagate sette persone per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Con I’esecuzione del provvedimento cautelare – scrive il procuratore Troncone – è stata disinnescata una ingente truffa ai danni dello Stato, attraverso il sequestro dei crediti presenti nei “cassetti fiscali dei relativi detentori, nonché di quelli dagli stessi ceduti a terzi cessionari”. L’operazione fa seguito ad una indagine simile che ha già portato, tra il 2022 e il 2023, a sequestrare complessivamente circa 1,5 miliardi di euro, in relazione alla circolazione di crediti fittizi per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, previsti dal Decreto “rilancio”.