CAMORRA E APPALTI PUBBLICI. Nel casertano i clan lavorano: 19 interdittive antimafia in sei mesi

14 Luglio 2024 - 09:30

CASERTA – Non è che la relazione semestrale, inviata al Parlamento e redatta dalla Direzione Investigativa Antimafia, scompagini le carte o racconti qualcosa di sorprendente.

È, per l’appunto, una relazione, ovvero qualcosa che spiega ciò che è stato fatto nei mesi precedenti e quindi fa una fotografia della situazione.

Ma ci sono alcune parti di questa lunga pubblicazione, resa nota nei giorni scorsi, che provocano sempre un certo interesse durante la loro lettura.

Chiaro, non ci sorprende particolarmente leggere che le province di Napoli e Caserta rimangono i territori più alta e qualificata densità mafiosa, ovvero dove si registra la “presenza dei grandi cartelli camorristici e dei sodalizi più strutturati”.

Nel dettaglio, la Dia specifica che, ad esempio, la Camorra ha un’ingerenza pervasiva negli enti locali della Campania, cosa che a Caserta ci pare di aver notato in maniera abbastanza preoccupante.

Appalti pubblici truccati dalla criminalità e soprattutto la capacità di attivare le proprie imprese attraverso il sistema del subappalto che è difficilissimo da controllare, restando praticamente quasi sempre anonime le società che entrano successivamente nei cantieri pubblici.

Proprio sul rapporto tra criminalità imprenditoria, emerge che la prefettura di Caserta in soli sei mesi, tra il gennaio 2023 e il giugno dello stesso anno, avrebbe emesso ben 19 interdittive antimafia perché altrettante imprese avrebbero al loro interno un’infiltrazione criminale.

Come si sa, un’interdittiva ntimafia non cancella dal mondo delle imprese le ditte che ricevono tale provvedimento per la durata di questo atto le società sottoposte non possono avere rapporti con la pubblica amministrazione, semplicemente per evitare che denaro pubblico possa finire in nelle casse di imprese legate alla camorra.

Ma chi legge CasertaCe sa bene che a nostro avviso andrebbe utilizzato maggiormente questo strumento amministrativo e che, secondo voi, la prefettura di Caserta negli ultimi anni si è mossa troppo lentamente rispetto al pericolo di infiltrazione mafiosa nelle imprese, soprattutto quelle che ricevono commesse pubbliche.

19 interdittive Antimafia in sei mesi è un numero alto, ma è un terzo di quelle emesse dalla provincia di Napoli. Eppure la potenza criminale del Clan dei Casalesi e del resto della camorra casertana non è così inferiore a quella del napoletano.

Vedremo nelle prossime relazioni se questo dato è in aumento oppure se calerà.