Patenti e documenti falsi per i permessi di soggiorno: cambiano i giudici nel processo
13 Novembre 2024 - 12:38
Un business da oltre 250mila euro
CASTEL VOLTURNO – Slitta il processo a carico di 10 persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri della compagnia di Caserta per un giro di false patenti e permessi di soggiorno a stranieri, molti dei quali residenti nel Nord Italia
La prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Sergio Enea, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Anna Ida Capone, si è dichiarata incompatibile trasmettendo il fascicolo alla terza sezione del tribunale sammaritano presieduta da Luciana Crisci.
Alla sbarra Pietro Di Dona, 51enne di San Cipriano d’Aversa e Giuseppe Ciervo, 53enne di Napoli, il finto ‘commercialista’ che si occupava di produrre la documentazione falsa per i permessi. Obbligo di dimora nel comune di residenza, invece, per Carmine Riccardo, 54enne di San Cipriano d’Aversa; Francesco Di Nardo, 53enne di Giugliano in Campania; Vincenza Di Dona, 44enne di Napoli; Raffaele Salerno, 49enne di Pompei; e Franca Lanza, 48enne di Torre del Greco; Nabil El Hazmi, 41enne marocchino residente a San Marcellino; Collins Sunday, 39enne nigeriano residente ad Avellino; Lucky Ediale, 33enne nigeriano residente a Ca Del Bosco di Sopra; Mamadou Doumbia, 40enne ivoriano residente a Serino. Nel corso dell’attività d’indagine sono state inoltre denunciate a piede libero 200 persone – tutte straniere – che avrebbero beneficiato dei servizi offerti dal sodalizio. Tra i capi dell’organizzazione anche una persona percettore di reddito di cittadinanza.
I reati sarebbero stati consumati tra Castel Volturno e Caiazzo. A far scattare l’attività investigativa la denuncia del titolare di una scuola guida che venne contattato dalla motorizzazione per una pratica relativa il rilascio di una patente da parte di un cittadino indiano. L’imprenditore non riconosce il timbro apposto sulla documentazione come suo e denuncia tutto ai carabinieri facendo accendere i riflettori su un sodalizio criminale capace da un lato di rilasciare patenti falsificate ma anche di produrre documentazione falsa per il rinnovo del permesso di soggiorno a cittadini extracomunitari in cambio di somme che oscillano tra i mille e i duemila euro per ciascuna pratica.