A noi di Oliviero frega poco. Ma è arci vero che la Picierno fu deputata nel 2013 grazie a lui e non è bello quello che lei ha detto
7 Dicembre 2024 - 18:35
Quante stupidaggini su presunte predilezioni per Oliviero di questo giornale che al sessano non ha mai risparmiato nulla. Sciocchezze confezionate, in combutta col suo amico di ieri e di oggi, Giovanni Zannini, da Stefano Graziano, sempre sleale nei confronti del sottoscritto sulla cui spalla venne a piangere la mattina del 30 dicembre 2012, dicendo di tutto e di più su Carlo Marino, considerato causa della sua sconfitta alle Parlamentarie Pd del giorno prima. Ora va dicendo che io sono un delinquente. Ma io non me la sono mai fatta con Biagio Lusini, grazie ai cui voti la Pignatti fu eletta nel 2014 alla presidenza dell’Asi. Non me la sono mai fatta con Alessandro Zagaria o con il mariuolo Tommaso Barbato, che lui e lui solo ha voluto sindaco di Teverola. Io vivo come un francescano a differenza sua. E ora vi racconto, prendendo spunto dal COMUNICATO DI OLIVIERO SULLA PICIERNO, CHE PUBBLICHIAMO IN CALCE ALL’ARTICOLO, io quei giorni e quella notte di cui sono stato testimone oculare
‘CASERTA (g. g.) – Era la notte tra il 29 e il 30.dicembre dell’anno 2012 Era la notte tra il 29 e il. 30 dicembre del 2012 e il sottoscritto, naturalmente, la trascorse in bianco.
Si scrutavano le schede delle Parlamentarie del PD e io mi appostai nella segreteria di Carlo Marino che aveva perso l’anno prima le elezioni comunali contro l’armata messa in campo da Polverino e Cosentino accanto a Pio Del Gaudio. Marino faceva finta di stare all’opposizione, ma questo puro di cuore gli credeva. E credeva a Stefano Graziano altro candidato di quelle Parlamentarie. Credeva al suo sfogo mattutino proprio contro Carlo Marino che non aveva voluto stringere un accordo con lui, disperdendo voti e causando la bocciatura di entrambi.
Quante ne ascoltai da Graziano quella mattina. Ci sarebbero voluto almeno 500 bip se quelle parole fossero diventate una video intervista o una radio intervista. “Non lo voglio vedere nemmeno come sta fatto per tutta la vita”, tuono Stefamo.
Risultato: dopo un mese andavano già a braccetto, perché Graziano aveva messo nel mirino Le Regionali del 2015. A quelle elezioni furono promiossi Nicola Caputo, la Sgambato, moglie dell’avvocato Stellato, penalista di primissimo livello, che mobilitò legittimamente tutti i suoi clienti sparsi per l’intera provincia, soprattutto dell’agro aversano, ma fu promossa anche Pina Picierno, che, in partenza, era la più debole fra tutti i candidati.
In partenza, perché all’arrivo non fu così, dato che Dario Franceschini ha sempre avuto un debole politico per lei.
Quello che racconta Gennaro Oliviero nel suo comunicato è assolutamente vero. Sostenere il contrario significherebbe trasformarsi da giornalista a politico, coltivando, come spesso capita a questa categoria, l’esercizio, che spesso diventa autentica arte, della menzogna.
Fui testimone di quell’accordo, ma fui soprattutto testimone della diligenza con cui tanti amici di Gennaro Oliviero, che con lui si erano al candidati alle Regionali del 2010, si riunirono con le loro famiglie e con i. loro conoscenti, recandosi ai seggi a votare Picierno.
Questo va detto per amor di verità. Oliviero fino ad ora non l’aveva mai raccontata pubblicamente questa storia, che era, però, nota a tanti. Pina Picierno poteva evitare di fare quanto meno commenti dopo che la manina di Graziano e la sua hanno determinato il serissimo atto della privazione della tessera al presidente del Consiglio regionale che danneggerebbe l’immagine del partito mentre, aggiungiamo noi, il pluri indagato e imputato Carlo Marino gioverebbe a questa immagine.
Il Pd casertano è un affare di pochi. Un affare di potere e nulla più.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DI OLIVIERO
“Pina Picierno, che ora mi imputa di aver leso l’immagine del Pd, me la ritrovai una mattina di dicembre alle ore 7:30 davanti a casa, a Sessa Aurunca. Poco prima, nel dicembre del 2012, in un pozzo ad una riunione della Segreteria Nazionale per gli accordi di coalizione per le elezioni politiche del 2013, l’allora segretario Riccardo Nencini chiese a me e ai dirigenti del PSI di Caserta di votare Pina Picierno alle parlamentarie del Pd. Il giorno dopo lei venne da me con il suo papà e mi chiesero, entrambi, ufficialmente il sostegno per le imminenti parlamentarie del 2012. Con lealtà, con il mio gruppo politico, conferimmo a Picierno il 60% dei consensi che le furono utili per la sua seconda elezione da parlamentare“.
Così, il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, interviene a quattro giorni di distanza dal mancato rinnovo della tessera del Partito democratico a Caserta, deciso dalla commissaria Pd Susanna Camusso.
“Per la verità, quando mi fu fatto il nome di Pina Picierno ricordo che risposi a Nencini: Riccardo perché dobbiamo entrare a gamba tesa nelle questioni interne di un altro partito? Mi rispose che era necessario perché Dario Franceschini gli aveva chiesto aiuto per le parlamentarie e, in particolare, per alcuni suoi rappresentanti territoriali che si trovavano in serie difficoltà elettorali – spiega – Il giorno successivo richiamai Riccardo, sollecitando, ancora una volta, la sicurezza della decisione.,,”
” Mi rispose che era un’operazione necessaria per incrementare la presenza di candidati socialisti nelle liste del centro-sinistra. Nella circostanza, mi preannunciò la visita di Picierno che effettivamente, all’alba del giorno successivo, con il padre, con atteggiamento remissivo e sottolineando il valore dell’accordo romano mi chiese il sostegno. Così, il mio gruppo fu determinante per la sua elezione da parlamentare”.
“E’ diventata bravissima Picierno a tessere relazioni e rapporti e ad individuare, in ogni occasione, strategie e persone utili per le sue rielezioni. Giusto, però, sarebbe rispettare di più il territorio e le persone perché, da quel mio atto politicamente tormentato di oltre 13 anni fa, è iniziata la sua ascesa politica – aggiunge – E, quindi, ciò che le consente oggi di pontificare sulle condizioni del Partito Democratico in Terra di Lavoro, dimenticando che lo stesso negli ultimi 10 anni è stato commissariato per ben otto anni. Eppure, lei è una delle dirigenti nazionali del PD e, quindi, presumibilmente coinvolta sul piano delle responsabilità rispetto al partito. Sono, però, sereno e riflessivo, forte del mio lavoro sul territorio, al punto che comprendo la sua stizza, la sua collera, dovuta stavolta anche al fatto che, nella sua provincia e nella sua regione, sia stata preceduta di gran lunga, in termini di preferenze, alle elezioni europee da altro candidato da me sostenuto e votato. Sulle vicende politiche elettorali ed amministrative di Sessa Aurunca che lei richiama, la invito con serietà ad un confronto. “pubblico”.