«Omicidio Mollicone», dopo 24 anni la Cassazione riapre il caso e ordina un nuovo processo per i Mottola di Teano

12 Marzo 2025 - 09:50

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Annullata la sentenza «cassinese» di secondo grado e quindi la precedente assoluzione degli imputati

TEANO / ARCE / ROMA (Elio Zanni) – L’attesa, protrattasi per un intero mese, ha trovato la sua conclusione: i giudici della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato l’11 febbraio scorso, aprendo la strada a un nuovo processo a carico della famiglia Mottola. Un evento che, nel giorno odierno, 11 marzo 2025, appare incredibile e quasi surreale, considerando il lasso di tempo di 24 anni trascorsi dai fatti. Anche a Teano, città d’origine dei Mottola, l’attenzione era palpabile, seguita da un profondo sbigottimento. Molti credevano che la vicenda fosse giunta al termine, ma la realtà si è rivelata ben diversa. Ora, tutto o quasi tutto, deve essere riesaminato, analizzato e rivalutato.

Quello che è accaduto è molto semplice da spiegare. È stata annullata la sentenza di secondo grado che, in linea con la precedente pronuncia del tribunale di Cassino, aveva portato all’assoluzione con formula piena di tutti gli imputati teanesi. Quali saranno ora gli sviluppi? Sempre in termini semplici, si procederà con un «processo d’appello bis», ma limitatamente ai soli Mottola. La sentenza di annullamento è stata intrisa di emozioni contrastanti, negative e positive, a seconda delle parti coinvolte e dei punti di vista. Tutto si è svolto oggi. La cronaca dei fatti: alle 16.20, dopo le intense discussioni della Polizia giudiziaria (Pg), delle parti civili e dei difensori degli imputati Mottola, le porte si sono chiuse per la decisione finale della Camera di consiglio. La sentenza è stata emessa poche ore dopo e quindi circa 3 ore fa.

Gli imputati, l’ex maresciallo Franco Mottola e il figlio Marco, accompagnati dagli avvocati MetaMarsella e Di Giuseppe e dal loro portavoce, il professor Lavorino, hanno varcato l’ingresso del palazzo della Corte di Cassazione con puntualità svizzera. Allo stesso modo, le parti civili, con Consuelo Mollicone (la sorella di Serena) e Antonio Mollicone, insieme ai loro avvocati Antonio Iafrate e De Santis, e le altre parti civili, hanno dimostrato una precisione impeccabile.

È quindi iniziata la lunga e complessa udienza, di cui abbiamo detto sopra, davanti ai giudici della prima sezione della Cassazione, chiamati a decidere se chiudere definitivamente la vicenda processuale o rinviare i Mottola a una nuova Corte per un processo d’appello. La decisione è stata quella di un nuovo processo.