Castanicoltore accusato di abbruciamento illecito di rifiuti: : “Assolto perché il fatto non sussiste”
13 Maggio 2025 - 15:48

Determinante, in sede processuale, è stata la difesa dell’Avvocato Gabriele Gallo, che ha saputo dimostrare come non vi fossero né dolo né consapevole gestione illecita dei materiali rinvenuti
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ROCCAMONFINA – Si è concluso oggi, con una piena assoluzione, il lungo e sofferto processo a carico di un castanicoltore di Roccamonfina, accusato nel maggio del 2020 di abbruciamento illecito di rifiuti. L’uomo era stato sorpreso in quella che è stata definita un’attività consuetudinaria di pulizia dei terreni boschivi, tipica della castanicoltura locale, e ritenuto in presunta flagranza di reato a causa del rinvenimento sul posto di alcune buste di plastica e di un pannello ondulato in eternit
L’accusa formulata nei suoi confronti era grave: abbruciamento di rifiuti speciali, sia non pericolosi che pericolosi, ai sensi dell’articolo 256-bis del Decreto Legislativo 152 del 2006
Dopo quasi quattro anni di attesa oggi è arrivata la decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: assoluzione con la formula più ampia possibile, “perché il fatto non sussiste” (art. 530, comma 1, c.p.p.).
Determinante, in sede processuale, è stata la difesa dell’Avvocato Gabriele Gallo, che ha saputo dimostrare come non vi fossero né dolo né consapevole gestione illecita dei materiali rinvenuti, trattandosi piuttosto di un’attività agricola tradizionale, estranea alle logiche di smaltimento abusivo di rifiuti.
Per il castanicoltore si chiude così una vicenda dolorosa che lo aveva visto trasformato, suo malgrado, da agricoltore a imputato.