CASERTA MACRICO Il Centro Sociale ex-Canapificio si arruola con la curia

14 Agosto 2025 - 18:01

Caserta (pm) Quanti capeggiano il Centro Sociale Ex Canapificio, con un post delle ultime ore (che riportiamo integralmente in basso), si sono arruolati definitivamente nella Fondazione Casa Fratelli Tutti per propagandarne i piani sul Macrico. Come potrete leggere, si sono lanciati in un allettante panegirico sull’area verde come luogo naturale a vocazione sociale, richiamando varie iniziative comunitarie a sfondo religioso ed umanitario promosse negli ultimi tempi…un Eden casertano. Naturalmente, chiunque usi questi argomenti capziosi ha gioco facile nell’acquistarsi consensi, in una realtà  che vede la città privi di veri parchi pubblici e tuttora cementificata. Poter disporre di 4 ettari per iniziative collettive sono una cosa importante. Poi però  buttano là, all’ingrosso, l’obiettivo della inedificabilità dei 33 ettari del compendio terriero  e del finanziamento regionale di 15 milioni di euro  ricevuto dalla curia casertana per l’anno giubilare. Importo che senza esitazione imputano alla rigenerazione della “…parte verde dell’area seguendo l’idea progettuale che è alla base del Masterplan commissionato dalla Diocesi di Caserta nel 2023”.  Chi non conosce le vicende del Macrico e dello storico, ultraventennale  comitato Macrico Verde non può che entusiasmarsi a tale prospettiva. Diversamente sarebbe se avesse letto che il Masterplan prevede in realtà la rigenerazione  dei  ruderi militari superstiti per oltre 500mila metri cubi. Un’enormità, in sostanza la nascita di un nuovo quartiere cittadino e per giunta con la creazione di strutture per servizi ed attività di notevole impatto urbanistico. E se avessero letto l’ultima lettera aperta che il comitato Macrico Verde ha indirizzato al rappresentante diocesano preposto all’amministrazione del bene. Il quale a distanza di oltre 10 giorni ha lasciato senza risposta le diverse domande che gli sono state fatte sulla legittimità dello stanziamento (destinato alla riqualificazione dei luoghi di culto, come ad esempio la chiesa della Santissima Annunziata di Marcianise, che periodicamente subisce distacchi e cadute di parti) e sulla trasparenza della procedura di assegnazione.

E trovandoci in tema, visto l’accento particolare che pone sul concetto di bene comune, usato quasi come formula salvifica di ogni iniziativa tenuta all’interno del Macrico, segnaliamo al Centro Sociale una circostanza. 

Lo scorso fine giugno, nell’area si è svolta la manifestazione FromCaserta, altre volte tenuta nel parco Maria Carolina, che prevedeva un biglietto di ingresso, almeno negli orari salienti. Un festival con spettacoli musicali ed arte varia, intrattenimento e street food. Al termine della tre giorni di eventi sono state annunciate oltre diecimila presenze. E oggi come già facemmo nell’immediato senza tuttavia avere risposte, ci chiediamo: chi ha pagato, chi ci ha guadagnato e quanto?

Ovviamente non abbiamo niente contro le iniziative commerciali, purché non strumentalizzino, non sfruttino l’incanto che il Macrico, come ultimo luogo di verde naturale della città, ancora suscita in moltissimi casertani.   

IL POST DEL CENTRO SOCIALE

Centro Sociale Ex Canapificio Caserta si trova presso Campo Laudato si’ Caserta.

Forse non ce ne siamo ancora accorti del tutto, ma a Caserta c’è un nuovo spazio verde tutto da vivere. 

E’ il Macrico, o Ex Macrico ormai, oggi “Campo Laudato Sì”, che rappresenta la vera svolta nel campo dei beni comuni di quest’anno in città. L’area di 33 ettari al centro della città, che ha raccolto negli ultimi 25 anni la voglia di verde di una comunità di persone soffocate dal cemento. Oggi almeno 4 ettari sono fruibili, aperti ogni sabato e domenica dalle 9:30 alle 12:30 grazie all’impegno dei volontari della Diocesi di Caserta e delle associazioni del territorio.

Quest’anno sono state tante le assemblee che abbiamo organizzato in rete con la città e con la Fondazione Casa Fratelli Tutti, per condividere il percorso di rigenerazione e apertura del Campo. E’ stato bellissimo vivere il Macrico col Movimento dei Migranti e Rifugiati di Caserta, attraverso la mobilitazione “Siamo Umani” dello scorso maggio, e con decine di famiglie con bambini attraverso il progetto Zorba per rafforzare la comunità educante del territorio. 

La destinazione urbanistica a verde ad uso pubblico inedificabile per quest’area resta però ancora un obiettivo primario da raggiungere, reso ancora più complicato dallo scioglimento del Comune di Caserta e dall’assenza per i prossimi 18 mesi di un consiglio comunale che dovrebbe deliberare in merito. In questo contesto, è stata pubblicata la prima delibera regionale di stanziamento di fondi per la rigenerazione della parte verde del Macrico. Si tratta di 15 milioni di euro dei fondi previsti dal Giubileo della Chiesa Cattolica. Questi fondi dovrebbero servire a rigenerare la parte verde dell’area seguendo l’idea progettuale che è alla base del Masterplan commissionato dalla Diocesi di Caserta nel 2023. Il percorso è quindi sicuramente lungo e complesso, per questo è ancora più importante animarlo, attraversarlo e viverlo.  In programma da settembre tante attività per permetterci di vivere questo polmone verde al centro della città, dopo aver trascorso decenni a sognare di poter vivere l’area “oltre quel muro” e aver lottato per poterlo fare. Ancora oggi, nel 2025, “We have a green”.