Evita il pedaggio autostradale 16 volte “risparmiando” 1500 euro: assolto automobilista
7 Novembre 2025 - 17:35
“Non c’è prova che ci fosse lui alla guida”
CASERTA – Si è concluso ieri, 6 novembre, dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il processo a carico di M. T. di Castel Volturno, accusato di insolvenza fraudolenta per presunti mancati pagamenti di pedaggi autostradali ai danni di Autostrade per l’Italia.
Il giudice Maisto ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere con la formula “per non aver commesso il fatto”, accogliendo integralmente la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Gianluca Giordano.
Secondo l’impianto accusatorio, l’imputato avrebbe, in più occasioni e in tempi diversi, eluso il pagamento dei pedaggi autostradali per un importo complessivo di 1.424,52 euro, utilizzando le corsie riservate al Telepass pur non essendo in possesso dell’apposito dispositivo.
Per superare le barriere, l’uomo si sarebbe accodato ai veicoli che lo precedevano, riuscendo a transitare prima che la sbarra si abbassasse, evitando così il pagamento.
I mancati pedaggi, risalenti al 2023, riguardavano tratti autostradali nelle province di Caserta e Napoli. A fronte del danno economico, la società Autostrade per l’Italia si era costituita parte civile nel procedimento.
Il pubblico ministero aveva contestato all’imputato il reato di cui agli artt. 81, comma 2, e 641 del Codice Penale – insolvenza fraudolenta continuata – sostenendo che l’uomo, dissimulando il proprio stato di insolvenza, avesse contratto obbligazioni con il proposito di non adempiervi.
La difesa, tuttavia, ha evidenziato l’assenza di prove dirette che attestassero la presenza dell’imputato alla guida del veicolo nei passaggi contestati, sottolineando come le sole immagini o i rilievi automatici non consentissero di identificarlo con certezza.
Il giudice Maisto, condividendo le argomentazioni dell’avvocato Giordano, ha quindi ritenuto fondata la linea difensiva, disponendo il non luogo a procedere per insufficienza di prove e riconoscendo la correttezza dell’impostazione giuridica adottata dalla difesa.
