LE FOTO. Sorpresi a scaricare una Renault “imbottita” di sigarette di contrabbando. 4 ARRESTI
11 Settembre 2018 - 09:20
TEVEROLA – I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta tenevano sotto osservazione già da qualche giorno un box sottostante a un fabbricato nella periferia di Teverola, segnalato dai residenti del posto quale possibile base logistica di una banda di extracomunitari dediti a traffici illeciti.
E l’attesa è stata subito premiata quando nella tarda mattinata di ieri, hanno notato 3 uomini e 1 donna introdursi nel locale rimanendoci senza uscire per oltre 2 ore. A quel punto la pattuglia decideva di intervenire, sorprendendo così 4 cittadini di nazionalità ucraina, L.R. (cl. 1974), P.I. (cl. 1974), Y.I. (cl. 1979) e K.D. (cl. 1992) – mentre erano ancora indaffarati ad estrarre pacchetti di sigarette di contrabbando dai doppifondi di un’autovettura Renault Megane con targa tedesca ivi parcheggiata.
In particolare, a seguito della perquisizione dell’autoveicolo, i Finanzieri hanno scoperto ben 8 diversi doppifondi, in cui erano state riposte le sigarette di contrabbando, collocati in apposite intercapedini artatamente create sotto il paraurti anteriore, i sedili, i passaruota posteriori e il vano della ruota di scorta.
Il carico illecito è risultato costituito da circa 5.400 pacchetti di sigarette di contrabbando, privi del contrassegno di Stato e destinati al mercato campano, riportanti i noti marchi “Chesterfield” e “Winston”. All’esito delle operazioni, le sigarette e il mezzo di trasporto utilizzato dai contrabbandieri, per un valore di oltre 30.000 euro, sono stati sottoposti a sequestro e si è proceduto all’arresto degli autori del traffico illecito, uno dei quali gravato da precedenti specifici.
Questo ulteriore risultato operativo conferma i sospetti delle Fiamme Gialle circa un cambio di strategia delle associazioni contrabbandiere che negli ultimi tempi, anche al fine di minimizzare i rischi, piuttosto che organizzare trasporti di grosse quantità preferiscono affidarsi a bande di cittadini dell’Est Europeo che, con frequenza, al costo di poche centinaia di euro sono in grado di far arrivare dei loro connazionali alla guida di autovetture “allestite” per l’illecito trasporto e con carichi limitati ad alcuni quintali di prodotto. Tali modalità sembrano essersi ripetute anche in questo caso, atteso che due dei soggetti arrestati erano i corrieri mentre gli altri connazionali, organizzatori del traffico, sono risultati stabilmente domiciliati nell’agro aversano.