IL PENTITO NICOLA SCHIAVONE: “Zagaria intervenne in Comune e fece annullare la gara”

21 Ottobre 2018 - 18:30

CASAPESENNA – Nel 2006 il comune di Casapesenna aveva indetto una gara a cui partecipò una ditta di Nicola Schiavone, 40 anni, cugino omonimo di Nicola Schiavone, odierno collaboratore di giustizia.

Ovviamente la sua partecipazione non era finalizzata alla vittoria – racconta Schiavone ai magistrati – perché a Casapesenna era Michele Zagaria che doveva far vincere le gare d’appalto“. L’impresa degli Schiavone si aggiudicò l’appalto.

A quel punto “Michele Zagaria mandò un’imbasciata a Sebastiano Panaro”camardone” affiché mi facesse sapere ciò che si era verificato“. Il boss voleva “convincere Nicola Schiavone a rinunciare alla gara così da farla aggiudicare al secondo che era un’impresa di sua fiducia. Di fronte a questa proposta io ritenni di non dare seguito. In quel periodo i miei rapporti con Michele Zagaria erano deteriorati ed io ritenni di operare questa scelta facendogli sapere che Nicola Schiavone non doveva recedere. Decisi di fare ciò per una duplice questione: la prima che il vincitore era uno Schiavone e sarebbe stato disdicevole fargli rinunciare ad una gara a Casapesenna in quanto la gente avrebbe pensato che Michele Zagaria mi avesse convinto a recedere, la seconda era dovuta al fatto che io avevo dato a Michele Zagaria la disponibilità per l’effettiva realizzazione dei lavori da parte di imprese che lui avrebbe scelto purché, però, Nicola Schiavone rimanesse formale aggiudicatario“.

Zagaria non accettò ed a quel punto “intervenne direttamente sul Comune facendo annullare l’aggiudicazione della gara“. Il racconto del collaboratore di giustizia trova riscontro negli atti acquisiti in Comune con l’esclusione della Modrer di Isidoro Schiavone (fratello di Nicola e cugino del figlio di Sandokan) in un primo momento “aggiudicataria” e l’aggiudicazione alla Serena Costruzioni srl, oggi in liquidazione.