Nicola Schiavone bolla un altro noto imprenditore: “Mario Martinelli era a nostra completa disposizione”
23 Ottobre 2018 - 18:57
CASAL DI PRINCIPE – Nicola Schiavone non fa sconti. E d’altra parte neppure potrebbe mettersi a calcolare più di tanto di fronte alle domande poste dai magistrati della DDA.
Se sgarra, infatti, perderebbe lo status di collaboratore di giustizia e probabilmente farebbe la fine di Augusto La Torre, ormai personaggio non credibile sin dai tempi in cui l’allora PM Raffaele Cantone, dopo aver dato il via libera alle misure di protezione per la collaborazione, revocò tutto di fronte alle patenti bugie raccontate dal boss mondragonese.
In quest’ultimo articolo sui primi verbali di interrogatorio, resi pubblici dalla DDA attraverso il loro deposito negli atti di un procedimento giudiziario, l’attenzione si concentra su quattro imprenditori: il già citato Bretto e poi Mario Martinelli, Pasquale Garofalo e Rino Dimola, non a caso tutti imputati nell’udienza preliminare del processo ‘the queen’ in corso al Tribunale di Aversa-Napoli Nord.
Oggi è la volta di Mario Martinelli. Nicola Schiavone afferma di non averci mai parlato personalmente, ma allo stesso tempo di considerare Martinelli un imprenditore “a disposizione del clan”. Mario Martinelli, fratello dell’ortopedico Pasquale Martinelli, era schermato rispetto alle relazioni d’affari con Nicola Schiavone, da pasquale Garofalo, interlocutore diretto. Ma sempre secondo il racconto del figlio di ‘Sandokan’ non è che Mario Martinelli non frequentasse camorristi e famiglia di camorra dato che, a suo dire, era legatissimo a Corrado Russo, fratello di Peppe Russo detto ‘Peppe o padrin’, uno dei pezzi da novanta del clan dei casalesi, legato a doppio filo alla famiglia Schiavone.
Corrado Russo, a sua volta divenuto pregiudicato dopo esser stato arrestato con suo fratello minore Massimo Russo detto ‘paperino’, nell’ambito della famosa ordinanza sul controllo delle slot machine e dei videopoker.
Insomma tutto quello che Martinelli faceva come imprenditore, con, insieme o senza l’ausilio di Pasquale Garolfalo, era conosciuto ed avallato da Nicola Schiavone.
Qui sotto lo stralcio dell’interrogatorio di Schiavone.