Il Tar dà ragione a Carlo Fucci, ma Alessandro Milita resta Procuratore Aggiunto

13 Marzo 2019 - 17:30

SANTA MARIA CAPUA VETERE (l.v.r.) – Alla fine il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto il ricorso di Carlo Fucci, procuratore della Repubblica di Isernia. Originario di Airola (Benevento), per molti anni pubblico ministero presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Fucci aveva fatto ricorso al Tar contro la nomina a Procuratore Aggiunto a Santa Maria Capua Vetere di Alessandro Milita, ex sostituto procuratore della Dda di Napoli.

“Milita, il quale pure ha un’anzianità di servizio minore rispetto ad alcuni dei candidati valutabili per la comparazione, tuttavia, possiede un profilo attitudinale sicuramente superiore rispetto a questi ultimi” – Questa è una delle motivazioni con cui il Consiglio Superiore della Magistratura aveva nominato Milita come Procuratore Aggiunto, facendo inoltre una comparazione tra le carriere dei candidati – “[…] infatti, risultano avere notevoli capacità professionali e solida preparazione, significativa esperienza nel settore penale, avendo svolto essi sempre le funzioni requirenti ed il dott. (…) anche quelle di secondo grado, presso la Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli. Tuttavia, da un lato, non si rileva in taluno la stessa duttilità e capacità del dott. Milita di affrontare situazioni giurisdizionali differenti con identica competenza e professionalità.”

Su queste parole, e su altre, presenti nella deliberazione del Plenum

del Csm, Fucci ha impugnato la decisione, portandola dinanzi al Tar. I giudici della prima sezione del tribunale amministrativo romano hanno dato ragione al procuratore di Isernia, poiché “Non si comprende la ragione per cui la pregressa esperienza in Dda possa costituire un elemento di prevalenza, quale indicatore di speciale rilievo, in ragione della “specificità” dell’ufficio messo a concorso, rispetto a quella maturata dal ricorrente presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ossia il medesimo ufficio da ricoprire. In proposito, – aggiungono i giudici – occorre rammentare che l’Ufficio in questione non è una Procura Distrettuale Antimafia, per cui non ha competenza per le relative fattispecie di reato.”

Una ragione, potremmo dire, a metà, perché per quanto riguarda la carenza di motivazioni espresse dal Plenum del Csm il ricorso è fondato, ma per la decisione presa, cioè la nomina di Milita come Procuratore Aggiunto, il Tar non può intervenire.

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