Vincenzo ucciso e sciolto nell’acido. Ergastolo per il complice di Ciro Guarente
22 Maggio 2019 - 09:56
PARETE – (t.p.) Sciolto nell’acido. L’efferato delitto dell’attivista gay. Ieri sera la Corte di Assise del tribunale di Napoli, ha condannato all’ergastolo Francesco De Turris, 53 anni di Ponticelli per il delitto di Vincenzo Ruggiero, 25enne di Parete, ucciso, fatto a pezzi e sciolto nell’acido ad Aversa il 7 luglio del 2017. Secondo l’accusa, De Turris, ha aiutato Ciro Guarente, 37 anni di San Giorgio a Cremano, ex cuoco della Marina militare, già condannato all’ergastolo con il rito abbreviato lo scorso anno, a commettere quell’efferato delitto, fornendo al killer l’arma, una calibro 7,65.
I resti di Vincenzo Ruggiero furono trovati in un garage di Ponticelli, a Napoli, nell’agosto del 2017, dopo varie indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa. Alcuni organi del giovane, come parte del cranio, non sono mai stati ritrovati. Guarente, poi reo confesso, fece a pezzi di cadavere e lo immerse in un impasto di cemento, poi condensato e apparso, poi, agli inquirenti come un muretto interno del box auto di Ponticelli. La sera del 7 luglio 2017, Guarente si presentò nell’appartamento di Aversa, dove Vincenzo abitava con la trans Heven Grimaldi (legata da una relazione proprio a Guarente) per un chiarimento con Vincenzo, terminato in una lite che provocò la morte del 25enne.