Vincenzo Inquieto, che feeling con Michele Zagaria. Lo scelse per il grande business del gas

25 Ottobre 2019 - 17:45

CASAPESENNA – Una cena di Natale oppure di Capodanno, vissuta da latitante ma tranquillamente acquartierato nelle accoglienti abitazioni della sua Casapesenna.

Vicino a Michele Zagaria, così racconta il collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino detto ‘o mastrone, c’erano quella sera il solito Giacomo Capoluongo ma anche, per la prima volta, Vincenzo Inquieto e la moglie Rosaria Massa; li aveva portati Augusto De Luca, primo fiancheggiatore dell’altro boss Antonio Iovine. E fu la prima volta che Michele Zagaria ebbe la possibilità di parlare con Vincenzo Inquieto. Ne nacque un grande feeling che si estese a tutta la famiglia. D’altronde essere introdotti in un contesto in cui c’è una persona che già al tempo era latitante, significava godere di una certa considerazione negli ambienti di una camorra che, al tempo, era potentissima.

Da allora in poi sono stati tanti gli incroci tra Zagaria e la famiglia Inquieto. Vincenzo è stata la persona di cui il boss si è fidato di più. Probabilmente quello più preparato anche dal punto di vista professionale. Non a caso fu inserito, lo racconta sempre Caterino, nel grande business del gas insieme a Antonio Piccolo, Pietro Pirozzi e Claudio Schiavone, mentre l’altro fratello Giuseppe Inquieto in un primo tempo sarebbe stato utilizzato, secondo il collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino, nei lucrosi appalti delle pulizie.

Va peraltro sottolineato che Giuseppe Inquieto è stato assolto in primo grado nel processo a suo carico in cui la dda aveva chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi. Sempre per quanto riguarda Giuseppe Inquieto, il suo nome è legato soprattutto al suo famoso negozio di abbigliamento di Aversa, oggetto di un pesantissimo blitz della Squadra Mobile di Napoli con tanto di demolizione di una parte della struttura, in un pomeriggio in cui Vittorio Pisani, un tempo capo di quella Squadra Mobile, era convinto che negli scantinati ci fosse proprio Zagaria.

Per quanto riguarda Nicola Inquieto, cioè il terzo fratello, lui parte da un negozio di telefonini di cui già ci siamo occupati in passato. E’ lo stesso negozio quando Michele Zagaria si sente braccato e soprattutto quando realizza che le forze dell’ordine sono in grado di collegare gli Inquieto, a cui organizza un falso attentato, incaricando proprio Massimiliano Caterino di far sparare dei colpi di pistola contro la saracinesca di questo negozio di telefonini. Dell’operazione si occupano i grazzanisani Antonio Santamaria e Gino Ianuario. E subito Zagaria ordina a Nicola Inquieto di presentare denuncia in modo da sviare i sospetti e considerare gli Inquieto vittime e non fiancheggiatori della camorra. Successivamente Nicola Inquieto raggiunge la Romania, paese d’origine di sua moglie.

 

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