SANITÀ PRIVATA. L’Aspat a convegno: “Dopo l’uscita dal commissariamento, De Luca agisca sui fabbisogni per garantire assistenza tutto l’anno”
20 Dicembre 2019 - 16:08
CASERTA – “La Sanità Campana, dopo dieci anni di commissariamento governativo è uscita dal Piano
di Rientro ed il Governatore De Luca, nella qualità di Presidente della Giunta Regionale,
deve ora porsi necessariamente all’ascolto delle Categorie e degli stakeholders, portatori
degli interessi legittimi di imprese, cittadini e malati”. È l’invito di Aspat, l’Associazione di
Categoria rappresentativa della Sanità Privata Accreditata Territoriale, che parla con
Pierpaolo Polizzi ed i dirigenti Gambardella, Gambino e Lanzaro.
L’Associazione ha elaborato per entrambe le Macroaree Assistenziali, PROPOSTE
concrete e risolutive circa le maggiori criticità del Comparto.
“In particolare – sottolineano da Aspat – sul Fabbisogno assistenziale e continuità LEA, con
riferimento all’adottato DCA 83/2019 e relativi provvedimenti collegati, la Regione ha
l’opportunità di raggiungere, attraverso una nuova programmazione, il doppio obiettivo
della continuità assistenziale LEA e della riduzione significativa delle liste di attesa”.
“Vi sono – dicono – le condizioni in ambito di assistenza specialistica ambulatoriale per
una erogazione continuativa a tutto il 31/12 di ogni anno da parte dei Centri Pubblici e
Privati accreditati, senza le ripetute interruzioni su base trimestrale a carico del Privato”.
Altro punto e sui nuovi tetti di spesa e correlati contratti degli Erogatori accreditati.
“Dopo anni di motivate richieste delle Associazioni di Categoria finalmente la Regione
Campania ha adottato – ricordano – un cambio di paradigma definendo il fabbisogno non
più sulla base della previgente offerta (dato storico consolidato) ma sulla corretta ed
articolata analisi dei bisogni rilevati dai territori provinciali.
Il Presidente De Luca è oggi consapevole che per garantire i LEA in continuità
assistenziale deve programmare un incremento di volumi prestazionali aggiuntivi a quelli
erogati nel corso del 2018”.
“Le risorse finanziarie – rilanciano da Aspat – a tal uopo utilizzabili esistono e sono state
già accantonate in Bilancio”.
Poi ancora la proposta per chiudere altra vicenda relativa alla voce ‘Accordo crediti
pregressi in contenzioso con adozione di addendum contrattuale’.
“Per consentire all’intero Comparto socio-sanitario di ripartire è assolutamente necessario
– dichiarano i dirigenti – realizzare le condizioni di uno STOP generalizzato al contenzioso
legale che, come ben noto, in presenza di soccombenza della P.A., trasferisce ingenti
debiti fuori bilancio all’attenzione della Corte dei Conti. Al tempo stesso operare ad una
deflazione del succitato contenzioso significa stabilizzare e normalizzare l’intero settore
del privato accreditato. Come? Utilizzando lo strumento dei contratti integrativi quali
addendum ai tetti di spesa del biennio 2018/19 e da quest’ultimi ripartire per superare
l’attuale condizione di diffusa precarizzazione del Comparto”