Ma DAAAIII!! Il direttore generale dell’Idrico targato Graziano affida sotto soglia ad un investigatore privato il controllo di 4 dipendenti. TRAGICOMICO

21 Gennaio 2020 - 10:18

Pasquale Di Biasio, Maurizio Desiderio, Carmine Palmieri

 

 

 

 

 

 

 

 

CASERTA (g.g.) – Beh, va riconosciuto che stavolta Stefano Graziano si è proprio superato, ha individuato una sporta di estensione, di protesi in quintessenza del suo disegno mentale, morale, etico-professionale di gestione di un ente pubblico così come questo è definito dall’indirizzo politico. L’ingegnere Maurizio Desiderio da Roma ha già dato qualche segno del suo talento con la convenzione proposta, poi non sappiamo se firmata, con un albergo milanese (CLICCA PER LEGGERE LA STORIA), ma la determina elaborata lo scorso 9 gennaio è destinata a rimanere nella storia e a consegnare l’ingegnere Desiderio, probabilmente un collega di Stefano Graziano, che pure dice di esserlo, ingegnere, agli annali della rappresentazione tragicomica dalla pubblica amministrazione casertana.

E’ come se Caserta fosse diventata la Città del Messico dei record. Nel senso che, per un certo periodo, negli anni 60 e 70, si andava lì per sfruttare l’altura e per stampare primati portentosi, quali sono stati e lo sono ancora, perché il record europeo resta quello, il 19.72 di Pietro Mennea alle Universiadi del 1978 e il doppio record dell’ora di Francesco Moser, che pur essendo stato battuto diverse volte negli anni, resta comunque il primo uomo ad aver sfondato quota 5okm percorsi nel corso dentro ad un’ora a frullar pedali su una bici al tempo avveniristica in un velodromo.

A Caserta, invece, si viene per stampare record di scempiaggine amministrativa, di bizzarria. Succede perché qui esiste un habitat. Caserta è il luogo in cui maggiormente si consuma, ogni giorno, l’oltraggio del bene comune, di un diritto di cittadinanza, non avvertito dalla popolazione autoctona disponibile a perdonare tutto e a girar la faccia dall’altra parte, al cospetto di ogni nefandezza.

Sentite che cosa ha combinato quest’altro: ha detto che l’azione di efficientamento dei processi intrapresa non può che passare per il controllo dell’attività dei dipendenti. Dunque, avete letto bene, e tutto sommato messa così può anche essere un concetto accettabile. Ma il controllo dell’attività dei dipendenti non avviene secondo i sistemi stabiliti dalla legge, dai contratti collettivi, o dalla contrattatone decentrata, ma in maniera diversa, Questo Maurizio Desiderio, infatti, considera controllo l’attività di uno o più detective, cioè investigatori privati, che per il momento, dice, dovranno stare alle calcagna di questi 4 dipendenti. Con gli “spioni” in azione, si scongiurerebbero i seguenti: atti che possano pregiudicare l’immagine, gli interessi e le proprietà dell’Ente; infedeltà lavorativa; assenteismo; concorrenza sleale; conflitto di interessi; simulazione malattia; uso improprio legge 104; furto di beni e proprietà intellettuali dell’Ente; ogni altro evento suscettibile di recare danno diretto o indiretto all’Ente.

Ora, non è seriamente pensabile che 4 dipendenti del Consorzio possano essere controllati, pedinati, anche nella loro vita privata, per capire se siano o meno responsabili di attività in contrasto con l’interesse pubblico. Se il signor Maurizio Desiderio è a conoscenza di comportamenti lesivi degli interessi del Consorzio Idrico, oppure nutre il sospetto che questi possano svilupparsi nell’attività quotidiana dei 4 dipendenti, deve fare solo una cosa: rivolgersi ai carabinieri, alla polizia o alla guardia di finanza, perché espletino tutte le indagini volte a stabilire se ci siano o meno comportamenti in contrasto con le norme vigenti.

E invece, questo qua dà l’incarico alla Spinelli Investigazioni, e indovinate per quale cifra? I mitici 39.800 euro. Praticamente 200 euro sotto la fatidica cifra dei 40 mila. 2oo€ che gli hanno permesso di fare un affidamento diretto, senza andare a vedere qualche tipo di offerta concorrenziale. Chissà, tra 3 o 6 mesi, bisognerà controllare altri 4 dipendenti, con una spesa di 39800 euro. Insomma, questo Desiderio scherza col fuoco. Al di là della bizzarria sconcertante di questa scelta che comporta uno spreco inaccettabile di risorse pubbliche, va sottolineato un altro passaggio della sua determina: i dipendenti da controllare potrebbero esprimere atti in grado di ledere l’immagine del Consorzio. Dunque, non sono le decine e decine, se non centinaia, di milioni di euro di debiti, frutto di una gestione allegra del Consorzio a gettare discredito? Non sono gli stipendi vergognosi che il presidente, i consiglieri d’amministrazione, finanche il presidente e il suo vice si auto-elargiscono a gettare discredito? Non è la clamorosa relazione piena di notizie di reato, redatta dall’ultimo presidente dei revisori dei conti a proiettar vergogna su questo immondo carrozzone? No, sono 4 dipendenti birichini, i quali perché dovrebbero rispettare le norme sulla 104, perché non dovrebbero assentarsi simulando malattia, perché non dovrebbero approfittare? Perché forse lavorano in un meraviglioso della legalità? In un ufficio parigino pieno di laureati à l’École nationale d’administration, perché non dovrebbero approfittare con i cartellini marcatempo, incrociando ogni giorno nei corridoi il rubizzo Palmieri da San felice A Cancello, da anni vice presidente per nomina politica, oppure il presidente Di Biasio, oppure presidente d’assemblea D’arco, o il Colombiano da San Marcellino, o le compagne, commarelle di questo o quel politico, di questo o di quell’altro protettore di politici, cooptati, ovviamente con tanto di lauto gettone, nei sedicenti organi di controllo interni.

Noi ve lo diciamo per la 100esima volta, sapendo che non serve a nulla. Perché in questi anni di notizie di reato relatore al Consorzio idrico ne abbiamo pubblicate a centinaia, senza che nulla si sia mosso. Ma il nostro dovere è questo. Il fatto che non ci sia stato mai un intervento da parte dell’autorità giudiziaria ha creato un senso di intoccabilità che ha spinto verso confini incredibilmente larghi il limite dell’impudicizia. Se oggi riusciamo ancora a strabuzzare gli occhi di fronte a uno che fa un affidamento diretto sotto soglia ad un investigatore privato affinché controlli l’attività e la vita di quattro dipendenti, è perché questi del Consorzio ritengono di potersi permettere letteralmente di tutto.

QUI SOTTO LA DETERMINA ALLA SPINELLI INVESTIGAZIONI: