CORONAVIRUS. Il presidente dell’Ordine degli Architetti Cecoro scrive al Governo: “Assurdo legare il contributo alle Partite Iva al totale versamento degli oneri previdenziali”

31 Marzo 2020 - 14:50

Qui sotto il testo integrale della lettera in cui si evidenzia come il settore degli autonomi, soprattutto al Sud, arranca per pagare le tasse e versare i contributi

Caserta (p.m.) – Riceviamo e volentieri pubblichiamo il testo della lettera che il presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, ha indirizzato al ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo (senatrice del M5S) ed al ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri (deputato PD), con la quale viene posta una serie di motivati rilievi critici al provvedimento governativo di costituzione del fondo per il reddito di ultima istanza per i liberi professionisti, laddove l’accesso all’aiuto economico viene subordinato alla regolarità contributiva del richiedente.

Questo il documento

“Illustrissimi Ministri,

l’art. 44 del D.P.C.M. 17 marzo, approvato il giorno 28 c.m., ad avviso di questo Ordine Professionale, presenta una serie di gravi criticità relativamente alle quali si richiede la Vostra massima attenzione.  Invero, alla luce della previsione normativa ivi contenuta, a seguito della grave emergenza epidemiologica da Covid-19, da cui è generata una evidente crisi economica, è stato concesso un aiuto ai professionisti iscritti alle casse previdenziali private.

Tale strumento di sostegno economico, tuttavia, non sarà destinato a tutti i professionisti, ma solo a parte di essi. In particolare, il sussidio predisposto dal Governo esclude totalmente gli iscritti alle casse di previdenza private non in regola con i versamenti contributivi nell’anno 2019.

Questo “modus operandi”, a nostro avviso, sembra, nemmeno troppo velatamente, voler ridimensionare il numero degli aventi diritto in forza del requisito di “regolarità contributiva”.

Eppure, una forma di ausilio a Professionisti, per sua stessa ratio, dovrebbe avere quale finalità esclusiva quella di sollevare gli iscritti alle casse di previdenza private dalle gravi conseguenze economiche innescate dall’emergenza sanitaria in atto.

È evidentemente discriminatorio ritenere che forme di sostegno economico vadano riconosciute esclusivamente ai Professionisti “in regola” con la Cassa di previdenza, soprattutto, se si tiene conto che, già da un decennio, la crisi del settore edilizio ha fortemente danneggiato i tecnici del settore rendendo, difatti, difficile anche l’adempimento degli obblighi contributivi.

Peraltro, l’atteggiamento improntato alla disparità di trattamento emerge ancor più se si considera che, ai sensi dell’art. 27 del medesimo D.P.C.M., ai professionisti iscritti alla gestione separata INPS non è richiesto il sopraindicato requisito per accedere all’ausilio predisposto.

Rispetto a tutto ciò, il nostro Consiglio prova grande stupore a dover constatare che in una simile emergenza mondiale, senza alcun precedente, si continuino a fare le differenze in dispregio al dovere di solidarietà che dovrebbe orientare l’azione delle istituzioni.

Ora, più che mai, sarebbe opportuno fare tesoro delle parole del Santo Padre che, in una Piazza San Pietro deserta, ha ricordato all’umanità intera le seguenti parole: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti”.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Caserta

                                                                                                                                                             Arch. Raffaele Cecoro