ORE 10.45 MICROSCOPIO CORONAVIRUS. Ecco perché De Luca e Conte sono gli assassini dell’economia della CAMPANIA e delle regioni del Sud. Contagio a zero, loro festeggiano uccidendo barbieri, estetisti, ristoratori e bar

30 Aprile 2020 - 09:49

Coefficienti, medie. Vi dimostriamo che il rischio che si correrà il 18 maggio o il primo giugno, post lockdown, è esattamente uguale a quello che si correrebbe oggi. E allora, qual è il senso delle folli decisioni del governo nazionale e di quello regionale?

CASERTA (g.g.) – Nessuno vuole, come recitava una metafora popolare antica, “pigliare il terno”. E’ giusto e serio accentuare i concetti di sicurezza e di prevenzione legati a comportamenti in linea con le regole e le restrizioni che dovranno rimanere tali fino a quando non ci sarà un vaccino o almeno fino a quando la scienza non metterà in campo una efficace cura che possa debellare il virus o quantomeno possa bloccare le sue peggiori complicazioni.

La premessa, peraltro piuttosto ovvia, serve per rafforzare il rapidissimo ragionamento che vogliamo fare sui dati pubblicati ieri sera dalla Regione Campania. 3.014 tamponi analizzati, niente di che in termini assoluti, un record o un quasi record qui da noi, in un luogo in cui anche quando sarà eliminata l’odiosa e ormai incostituzionale autocertificazione, persisterà sempre un patema d’animo legato al numero scandalosamente basso di tamponi analizzati, ieri sera siamo arrivati a 76.808, rispetto ad una popolazione di 6 milioni di abitanti.

Era proprio questo che noi volevamo evidenziare nelle settimane in cui abbiamo fatto di questa storia dei tamponi un vero e proprio tormentone. Quando ci sarà la ripresa delle attività, con la doverosa conferma dell’obbligo o del semi obbligo delle mascherine e dell’obbligo irrinunciabile del distanziamento sociale, ci saranno regioni che vivranno il momento con maggiore serenità, con una popolazione ben inferiore a quella della Campania, come il Veneto che di tamponi ne ha analizzati, dato dell’altroieri sera, 337.656 con 200.737 cittadini singoli sottoposti ad analisi o come il Lazio che ha fronteggiato un volume di contagio maggiore della Campania, ma ben lungi dai numeri tragici delle regioni del Nord, che martedì sera aveva analizzati 133.503 tamponi e 103.435 persone singole, e poi ci sarà la Campania, dove speriamo tutti metteremo le mascherine e rispetteremo il distanziamento sociale, ma sempre con la preoccupazione in testa che in giro ci possa essere un numero alto, anche altissimo, di positivi asintomatici.

Ricordate quella barzelletta dei 14 giorni entro i quali uno avrebbe saputo se era malato o meno? La dimostrazione più grande che tutti i virologi le hanno sparate grosse, non per incapacità, ma per totale assenza di ogni elemento cognitivo su questo nuovissimo virus, che solo ora può essere realmente studiato. Ebbene, si parlava solo di queste due settimane dell’incubazione perchè ancora non era venuto fuori uno degli elementi più importanti di questa epidemia: l’esistenza dei cosiddetti positivi asintomatici che potrebbero diventare anche portatori sani.

Stanno bene ma possono contagiare chiunque. La storiella dei 14 giorni è stata poi definitivamente distrutta dalla constatazione del tempo di vita del covid-19 nell’organismo umano è assolutamente variabile. Da Dybala, campione della Juve, ad alcune persone anche giovani: tanti i casi in cui il covid è entrato nell’organismo due mesi fa ed ancora oggi i tamponi risultano positivi.

Tutti ‘sti cazzari, o meglio tutti questi ignoranti di andata e di ritorno che riducevano quei nostri articoli ad una simpatia o antipatia personale o alla cervellotica idea che noi tenessimo per il centrodestra (se, se ve li raccomandiamo quelli là, Cesaro e company) non sono mai riusciti a mettersi in testa che quando di mattina CasertaCe e NapoliCe menavano scandalo davanti alle cifre dei 1.200 tamponi analizzati in Campania, volevano mettere in guardia tutti, non solo sulla potenzialità espressiva del contagio relativa a quei giorni, ma soprattutto su quello che sarebbe stato dopo, su quando l’isolamento domiciliare e la sospensione e la sospensione delle libertà costituzionali, si sarebbe dovuto rimuovere.

Più positivi asintomatici, inconsapevoli di esserlo e non individuati attraverso una politica dei tamponi vigorosa, stanno in giro e maggiori sono le possibilità che il contagio possa ripartire.

Il ragionamento lo abbiamo fatto oggi perchè questo è il giorno in cui la Campania sfiora l’azzeramento dell’epidemia. Il desideratissimo zero è a un passo. I 13 nuovi positivi registrati sui 3.014 tamponi rappresentano, infatti, lo 0,43%. Ma più importante ancora è la media degli ultimi 7 giorni. Siamo all’1,08%, quindi ad un passo dal poter scrivere, anche in questo intervallo temporale la fatidica cifra zero.

Ora, questo non vuol dire che domani non ci possa essere un dato dell’1%. Ma al di la di questo, almeno nella fase attuale, non andremo. E i dati degli ultimi 7 giorni, son ogni probabilità, sopravviveranno anche il mese di maggio e forse anche per quello di giugno. Saranno dunque il segno che il virus è sempre lì in agguato e che bisogna stare attenti.

E veniamo alla conclusione: scusate signori Conte e De Luca, ma cosa potrà cambiare in Campania il giorno 18 maggio, data in cui dovrebbe partire la cosiddetta fase 3, rispetto ai numeri di oggi? Assolutamente nulla. Per cui rappresenta un vero esercizio di sadismo e di incompetenza politica distruggere larga parte dell’economia di 6 o 7 regioni del Sud che hanno quasi azzerato il virus.

Il coefficiente di rischio di nuovo contagio che si registrerebbe oggi se il lockdown fosse interrotto in queste regioni e nelle altre del Meridione, è (rifletteteci bene) esattamente lo stesso coefficiente di rischio che si registrerà il prossimo 18 maggio. Il rischio ci sarebbe oggi e ci sarà allora e oggi come allora si potrà combattere e prevenire il problema in un solo modo: mascherine e distanziamento sociale.

Chi è interessato poi a questi numeri di ieri, ai 13 nuovi positivi, ecco la tabella quotidiana.

 

ECCO L’ULTIMO BOLLETTINO REGIONALE

Ospedale Cotugno di Napoli: sono stati esaminati 812 tamponi di cui 5 risultati positivi;
– Ospedale Ruggi di Salerno: sono stati esaminati 465 tamponi di cui 2 risultati positivi;
– OspedaleSant’Anna di Caserta: sono stati processati 91 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Asl di Caserta presidi di Aversa-Marcianise: sono stati esaminati 240 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Ospedale Moscati di Avellino: sono stati esaminati 192 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Ospedale San Paolo di Napoli: sono stati esaminati 160 tamponi di cui 2 risultati positivi;
– Laboratorio dell’Azienda ospedaliera Federico II: sono stati esaminati 51 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno: sono stati esaminati 503 tamponi di cui 1 risultato positivo;
– Ospedale di Nola: sono stati esaminati 95 tamponi, di cui nessuno risultato positivo;
– Ospedale San Pio di Benevento: sono stati esaminati 80 tamponi, di cui 1 risultato positivo;
– Ospedale di Eboli: sono stati esaminati 68 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Laboratorio del CEINGE: sono stati esaminati 30 tamponi di cui nessuno risultato positivo;
– Laboratorio BIOGEM: sono stati esaminati 227 tamponi di cui 2 risultati positivi.

Positivi di oggi: 13
Tamponi di oggi: 3.014
Totale complessivo positivi Campania: 4.423
Totale complessivo tamponi Campania: 76.108