Allevatori bufalini: il Governo dichiari l’emergenza brucellosi
23 Maggio 2023 - 18:59
All’incontro presenti i parlamentari di Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga, Marco Cerreto e Gimmi Cangiano
CASERTA “E’ arrivata l’ora che il Governo si assuma le proprie responsabilità e prenda in mano la questione brucellosi nel Casertano, facendo come Prodi nel 2007, ovvero dichiarando lo stato di emergenza e nominando un Commissario, che applichi la normativa comunitaria come richiesto dall’ordine del giorno votato da tutti i partiti al Senato. E ciò non per escludere la Regione Campania, con la quale peraltro non abbiamo più rapporti da oltre un anno, ma perché si tratta di una vicenda di rilievo nazionale che coinvolge un’eccellenza agroalimentare come la mozzarella di bufala dop. Ed è il momento anche di mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti della filiera, dai trasformatori agli industriali, dai distributori ai sindaci, come si fece qualche anno fa per il latte sardo”.
E’ quanto dichiarato dopo l’incontro al ministero della Salute da Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento delle
associazioni degli allevatori bufalini del Casertano, che da tempo protestano contro il piano regionale di eradicazione di brucellosi e tbc bufaline, di cui chiedono il ritiro perché basato “su una concezione superata e dannosa” in cui il primo strumento di contrasto sono gli “abbattimenti indiscriminati di bufale campane che danno il latte per la preziosa mozzarella dop”.
All’incontro hanno preso parte funzionari del Ministero della Salute e dell’Agricoltura, il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop Domenico Raimondo e il vice Ettore Bellelli, parlamentari dell’intero arco costituzionale, da quelli di Fratelli d’Italia come i casertani Gimmi Cangiano, Marco Cerreto e Giovanna Petrenga, a Susanna Camusso del Pd a Francesco Mari del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, i rappresentanti dei vari istituti di zoo profilassi, quelli di associazioni professionali come Cna Agroalimentare (presenti il responsabile nazionale Gabriele Rotini e il segretario di Cna Campania Nord Francesco Geremia) oltre alle 23 associazioni raccolte nel coordinamento di cui Fabbris è portavoce.
Assenti la Regione Campania e le quattro associazioni tra le più rappresentative del mondo agricolo e zootecnico, cioè Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, che invece siedono al “tavolo verde” della Regione Campania, che li considera gli unici soggetti in grado di rappresentare gli Allevatori. “Ovviamente ciò non è vero – dice Fabbris – e la Regione lo sa bene, visto che la protesta va avanti da oltre un anno e ad alimentarla sono Allevatori regolarmente iscritti alle quattro
associazioni maggiori, che però sono in disaccordo con la posizione presa dai vertici regionali delle stesse”.