ASL CASERTA. Rino Zullo silurato dalla Direzione della Senologia, dove lavora (assunto) il figlio del dirigente Michele Tari

14 Ottobre 2018 - 12:41

CASERTA(g.g.) In una delle sezioni della nostra vita professionale, combattendo, esattamente come oggi, quello che noi ritenevamo fosse il malaffare della politica, imperante nella provincia di Caserta in tutte le amministrazioni che il sottoscritto ha conosciuto, ed occupandoci, nel frangente temporale specifico di quello che succedeva nella sedicente amministrazione di centrosinistra, capitanata dall’allora sindaco Nicodemo Petteruti, incrociammo spesso la figura di Rino Zullo, consigliere comunale di maggioranza, il quale, invece di chiudersi a riccio, utilizzando l’arma intimidatoria della querela, chiese, e naturalmente ottenne, un dialogo franco e trasparente con CasertaCe, in cui spiegò le sue ragioni.

In quel periodo, ci informavamo anche sulla vita professionale dei politici della città. E su Zullo non registrammo nessuna critica, non incrociammo alcun detrattore. Rino Zullo poteva essere messo in discussione come politico, ma come senologo era e, riteniamo sia ancora considerato, quasi unanimemente, uno dei migliori nel suo campo, almeno per quel che riguarda questo territorio.

Per cui, quando nei giorni scorsi abbiamo appreso del suo sostanziale siluramento dalla direzione dell’Unità Operativa di Diagnostica Senologia, magari ben acchittato da motivazioni di ordine giuridico o formale, complicatamente attaccabili, ci siamo subito incuriositi e rivolgendoci a tre o quattro delle almeno 50 fonti che abbiamo all’interno dell’Asl di Caserta, la circostanza c’è stata confermata.

E questo racconto lo mettiamo dentro alla stiva delle notizie di cui ci occupiamo e di cui ci occuperemo, come una storia, per il momento, fine a se stessa. E’ chiaro che se noi andiamo a guardare ciò che è oggi il quadro nominalistico, organigrammatico e organizzativo della Senologia dell’Asl, non possiamo non notare la presenza, al suo interno, di un medico che di cognome fa Tari. Ovviamente rispetto a questo cognome, ci siamo incuriositi ed abbiamo appreso una seconda cosa e cioè che questo medico si chiama Daniele Ugo Tari ed è il figlio dell’onnipotente, intoccabile, impermeabile ad ogni tempesta, dirigente Michele Tari da Roccamonfina.

Siccome, a nostro avviso, e fino a prova contraria, la prima vicenda, cioè quella del siluramento di Rino Zullo, non c’entra con la seconda, cioè la presenza del figlio di Michele Tari tra gli assunti e tra i dipendenti della Senologia (firmò nel 2015 un primo contratto a tempo determinato, poi chissà), qualcuno potrebbe chiedere, scusa, e che l’hai scritta a fare questa seconda cosa? L’ho scritta, l’abbiamo scritta perchè se noi siamo dalla parte di Mario Giordano nella sua disputa a mille decibel con Vittorio Sgarbi (CLICCA QUI PER IL VIDEO), e dunque consideriamo “sacra” la legge, dura lex sed lex, è anche vero che, detto questo, la legge è uno strumento di applicazione dei principi democratici anche dal versante della possibilità di essere criticata in maniera dura.

Dunque, diciamo che una legge sbagliata, tipica di questo Paese di barzellette e di barzellettari, consente l’assunzione di un figlio all’interno di un’Asl, in questo caso quella di Caserta, ma, per legge, a questo punto, dobbiamo pensare che sia pemesso anche altrove, in cui il padre è dirigente.

Ciò lo affermiamo nel massimo rispetto del senologo Daniele Tari, chee sicuramente è uno bravo e meritevole di stare in tutte le asl d’Italia, ad eccezione, a nostro avviso, di quella di Caserta. Ma solo perchè c’è e pesa come un macigno sulla credibilià dell’ntera azienda casertana, questa, a dir poco inopportuna, coesistenza con il papà dirigente. 

In conclusione, ribadendo che fino a prova contraria, non c’è connessione tra il siluramento di Rino Zullo e le ambizioni, professionalmente legittime, di Tari junior, questo non ci impedisce, anzi, rende doveroso un supplemento di indagine da parte nostra, per verificare se effettivamente esiste una prova contraria alla estraneità della prima questione rispetto alla seconda.