AVERSA LADRONA. Paolo Galluccio, mediatore della gara truccata per i rifiuti era a libro paga di Carlo Savoia. Salta fuori il nome di un noto (per noi) architetto della Gisec

26 Gennaio 2022 - 14:00

In calce al nostro articolo, un importante stralcio dell’ordinanza in cui emerge per la prima volta il ruolo dell’ex assessore, ex uomo forte dell’amministrazione De Cristofaro, legatissimo, del resto come Savoia, a Luigi Cesaro detto Giggino a purpetta

 

AVERSA –  (g.g.) Eravamo un pò preoccupati, si fa per dire, di non aver incontrato, fino ad ora, nella illustrazione del capo di imputazione provvisorio di turbativa d’asta ai sensi dell’articolo 353 bis del codice penale, il nome di Paolo Galluccio che al tempo della gara truccata per l’affidamento della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Aversa, assessore ai servizi sociali ma soprattutto uomo forte dell’amministrazione comunale, capitanata da Enrico De Cristofaro, con fortissimi legami con Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a purpetta che non a caso lo volle coordinatore cittadino di Forza Italia.

Poi, il nome è saltato fuori. Ovviamente in combinazione con quello di Carlo Savoia, il quale a aua volta, è stato uno a sua volta molto vicino a Giggino a purpetta e dunque in grande relazione con il Galluccio.

Incrociando il nome di quest’ultimo, possiamo giustificare l’aggettivo utilizato quando abbiamo scritto, due righe fa di una grande elazione tra Savoia e Galluccio. Quest’ultimo è un uomo d’affari, diciamo così per evitare poi di ripetere ancora una volta le coordinate biografiche del personaggio, che ha fatto la sua fortuna soprattutto grazie alla messe impressionante di cause di lavoro ottenute dalla Cisl, sindacato di Nicola Cristiani, personaggio centrale anche nella vita di Paolo Galluccio e onestamente non ci fate raccontare per la millesima volta i motivi di questa comunione.

Dove c’è una consulenza, molto spesso, trovavi e forse trovi ancora oggi il Galluccio, il quale ricordiamo non appena ebbe sentore della indagine, avviata dalla Dda sull’appalto dei rifiuti, si dimise, pressochè immediatamente dalla carica di assessore, assumendo una decisione che diventò, almeno ai nostri occhi, di per se stessa, una sorta di ammissione di colpa, se non di colpevolezza.

Paolo Galluccio, ricorda il giudice, era consulente del Xeco, cioè del soggetto giuridico ed economico che si aggiudicò provvisoriamente la gara dei rifiuti ad Aversa, grazie al…kaiser, si potrebbe dire, visto e considerato che il Rup Raffaele Serpico, come nota testualmente la Dda, aveva coscientemente passato a Savoia tutti i documenti della gara, in modo che questi la potesse strutturare a immagine e somiglianza delle necessità di Cite che non a caso ottenne il massimo dei punteggi in tutte le voci dell’offerta tecnica e che non a caso si rapportò ad una documentazione, quella spedita dal comune di Aversa alla stazione unica appaltante, in assoluta fotocopia rispetto a quella che fu trovata nella perquisizione del novembre 2018, nel pc in dotazione ad Anna Scognamiglio, una delle super fedelissime di Carlo Savoia, anch’essa indagata.

Dunque, Paolo Galluccio, consulente di Cite, assessore e uomo forte dell’amministrazione De Cristofaro ma soprattutto citato da Carlo Savoia in una conversazione con il suo socio salernitano Carmine Gallo durante la quale, prospettandogli la necessità di presenre un progetto “che faccia scena” gli comunica di aver preso contatto con Paolo Galluccio, in modo che questi lo mettesse in comunicazione con un altro nome non certo sconosciuto della monnezzopoli casertana, quell’architetto Elpidio Maisto della Gisec, di cui ci siamo interessati più volte, quando abbiamo scritto di certi appalti, anzi di certi super appalti aggiudicati manco a dirlo a imprese che facevano parte, insieme a Savoia e a Gallo, del Consorzio Cite.

Quasi una quadratura del cerchio, almeno ai nostri occhi. Una cosa che ci permette già di dire che torneremo molto presto ad occuparci delle cose di Gisec, cioè della società dell’amminsitrazioneoproicniale che gestisce tutti gli impianti rifiuti della provincia di Caserta.

Il resto lo leggete nelo stralcio all’interno del quale, molto interessanti sono soprattutto le considerazioni che il giudice fa a conclusione di questi particolari passaggi.

 

QUI SOTTO GLI STRALCI DELL’ORDINANZA

In particolare, nella conversazione dell’8.6.2017 intercorsa tra Savoia e Carmine
Gallo negli uffici della XECO, Savoia esordisce dicendo” questo” facendo leggere
qualcosa a Gallo che domandava: “ che significa 3% sull’importo contrattuale.” Ne nasce
un botta e risposta tra i due per cui Savoia risponde “ o tutto mensile,,, la marenn è
sempre la stessa… lui vuole un incontro con noi”; ( cfr progressivo n. 4047 riportato a p.
151 della annotazione nonché progr. 6042 del 7/8/17 ore 11,43 sull’utenza in uso a
Savoia Carlo; e messaggio vocale, registrato in ambientale nell’autovettura Mercedes
GLK C, in uso al Savoia, progr. 3240 del 7/8/17, ore 19,41). Savoia si spende con ogni
mezzo al fine del buon esito della gara, senza escludere il ricorso ad accordi
corruttivi, di cui riferisce in concreto i termini al Gallo, e gli prospetta la possibilità
di presentare un progetto che faccia colpo sulla commissione e di essersi pertanto
rivolto, per il tramite di GALLUCCIO Paolo, Assessore alle politiche sociali del
comune di Aversa (ed altresì consulente del CITE, come indicato a pag. 110
dell’informativa generale del 24.6.2019), nonché al consulente della XECO, architetto
Elpidio Maisto.
Nella circostanza Savoia sollecita il Gallo al pagamento delle sue spettanze, essendo,
dunque, evidente che il primo non agisce nel suo esclusivo interesse, ma si spende
nell’interesse del consorzio di cui è parte (almeno sino al 19.12.2019).

Le critiche del Gallo in ordine alla percentuale di ribasso praticata, troveranno
riscontro nella contestazione mossa dalla commissione in ordine all’anomalia
dell’offerta che accomuna CITE ed un altro partecipante, che si risolverà nel
prosieguo a vantaggio del Consorzio.
L’analisi degli atti di gara acquisiti presso la SUA di Caserta fanno emergere, in
particolare, per un verso la partecipazione alla gara del Consorzio CITE, dall’altro la
corrispondenza tra il bando pubblicato dal Comune di Aversa e quello rinvenuto nel
supporto di memoria sequestrato nell’abitazione della Scognamiglio di cui più volte
si è detto.
Significativa di tale corrispondenza è la preponderanza del Consorzio CITE rispetto
a tutti gli altri partecipanti, avendo riportato il punteggio tecnico di gran lunga
superiore a quello di tutte le altre aziende partecipanti, pari a circa 10 punti rispetto
alla seconda, con assegnazione del massimo o quasi per ciascuna voce. Tale dato,
oggettivamente inequivoco, avvalora vieppiù l’assunto accusatorio apparendo
conclamato l’accordo collusivo, intercorso con il “preposto” alla gara, SERPICO
Raffaele, al quale non sono certamente potute sfuggire quelle notazioni che non
fossero uscite dalla sua penna. Il buon esito della procedura perseguito attraverso la
predisposizione di mezzi fraudolenti – quale può senz’altro ritenersi l’alterazione del
bando in alcune sue parti a beneficio di uno dei concorrenti – integra senz’altro la
turbativa prevista dall’art. 353 bis c.p..