AVERSA. Mancano migliaia di euro alle famiglie che hanno in affido bambini e ragazzi: bufera sull’Ambito dei Servizi sociali

12 Ottobre 2025 - 16:30

Famiglie che si prendono cura di minori in affido attendono da anni i contributi economici spettanti. I delegati alle politiche sociali dei nove comuni dell’ambito C06 sono a conoscenza della situazione? Si stanno adoperando?

AVERSA (Federica Borrelli) Provvedere all’educazione di un minore, a cui legarci è puramente l’affetto e non il sangue, garantendogli calore, cura e attenzioni è uno dei gesti più nobili e profondi che si possano fare. Nella complessità di quelli che sono i rapporti umani, l’affido familiare si consolida come un atto d’amore incondizionato che nasce dalla volontà di dare stabilità e futuro ad una vita, che per varie ragioni, non può trovarli nella propria famiglia d’origine.

Ma nel mondo reale i sentimenti di buona volontà non bastano. L’affido ha un costo, e lo Stato di diritto – attraverso il welfare – dovrebbe garantire un supporto concreto. Un contributo che, restringendo i confini geografici e avvicinandoci alla nostra realtà, dovrebbe essere onerato dai comuni, dalle amministrazioni locali.

A livello territoriale, tale compito spetta all’ambito sociale C06, di cui Aversa è capofila, insieme ai comuni di Casaluce, Carinaro, Cesa, Gricignano, Sant’Arpino, Orta di Atella, Succivo e Teverola.

Eppure, oggi, diverse famiglie affidatarie di questi comuni denunciano ritardi gravissimi nell’erogazione dei contributi economici. Parliamo di fondi che dovrebbero essere liquidati annualmente, per cifre che si aggirano tra i 2.000 e i 2.500 euro. Una somma modesta, ma che può fare la differenza.

Ma tralasciando eventuali critiche sulla quantità del finanziamento, ciò che preme sapere è: come mai c’è un rallentamento di anni nell’elargizione dei soldi? E lo chiediamo direttamente a chi, dell’ufficio servizi al cittadino di Aversa, ne è il dirigente: Giovanni Gangi. Non solo, poniamo lo stesso quesito anche al coordinatore dell’ufficio di piano dell’ambito, Amedeo Cortese, e all’assessora al ramo del Comune di Aversa, Eufrasia Cannolicchio.

L’interrogativo, però, va rivolto anche gli assessori con delega alle politiche sociali dei comuni appartenenti all’ambito C06. Pertanto, Maddalena

Zaccariello di Casaluce, Pina Sardo di Carinaro, Giusy Guarino di Cesa, Andrea Barbato di Gricignano, Loredana Di Monte di Sant’Arpino, Pasquale Pellino di Orta di Atella, Imma Marsilio di Succivo e Maria Domenica Tirozzi di Teverola: siete al corrente della situazione? State monitorando le difficoltà delle famiglie affidatarie nei vostri territori?

Solo qualche giorno fa è rimbalzata sui vari organi di stampa la notizia dell’istituzione dell’Azienda Consortile per l’Ambito C06: un nuovo ente con personalità giuridica autonoma, bilancio separato da quello del Comune capofila e un proprio Consiglio di Amministrazione. Un passaggio definito “storico” dalle amministrazioni locali, che lo presentano come la svolta per una gestione più vicina ai bisogni dei cittadini. Ma se l’efficienza rimarrà quella dimostrata finora nel garantire diritti basilari alle famiglie affidatarie, allora di “storico” ci sarà solo il ritardo.