CAMORRA e SERVIZI SOCIALI. Ecco le donne parenti e mogli dei camorristi assunte nelle coop di Lagravanese, abbracciato sin dall’inizio da Pasquale Capriglione. In quattro e quattr’otto, più di 2 milioni di euro dal comune di…

29 Maggio 2022 - 19:13

Prosegue la nostra analisi della organizzazione molto strutturata sin dall’anno 2000 che ha veramente gestito forse centinaia a centinaia di milioni di euro

 

CASAL DI PRINCIPE – (g.g.) Solamente nell’anno 2007, il Consorzio Agape direttamente o attraverso le cooperative che lo componevano, ha portato a casa 1 milione 169 mila 900 euro. Questo tra marzo e maggio di quell’anno, cioè in due mesi.

Altre tracce di affidamento, sempre a Casal di Principe riportano all’anno 2005, in due mesi 359mila 344 euro. Nel 2006 un affidamento da ben 549mila euro. Tutti insieme fanno 2 milioni 78mila 244 euro. I servizi erogati: progetto servizi dell’area dipendenze responsabilità familiari e di infanzia ed adolescenza; servizi dell’area welfare accesso anziani e salute mentale; servizio ludoteca; intervento tutor, tutoraggio educativo; assistenza scolastica specialistica per alunni diversamente abili frequentanti le scuole dell’infanzia, elementari e medie; convenzione convenzione progetto seconda annualità; convenzione affidamento fondi ORMEL; convenzione affidamento progetto seconda annualità.

Sempre rispetto al rapporto con Casal di Principe e comuni vicini e a sottolineare quali fossero anche le relazioni tra Luigi Lagravanese e le famiglie degli esponenti del clan dei casalesi, vanno sicuramente sottolineate le assunzioni nelle sue coop di Clelia Nappa, sorella di Giuseppina Nappa e dunque cognata di Francesco Schiavone Sandokan nonché zia diretta di Nicola

Schiavone junior. Clelia Nappa entrò a far parte dell’organico della Punto H, con sede ad Aversa via D’Acquisto e solo nel 2033 ha elargito reddito a 355 persone, tra cui proprio la Nappa.

Un altro nome di rilievo è quello di Antonella De Vito, sorella di Luigi De Vito, esponente del clan dei casalesi, detto Luigi ‘e pacchiello o Giggino o sciucco, pluripregiudicato. La De Vito inoltre è la moglie di Guido Corvino, anche lui con precedenti specifici relativi a reati di camorra e fratello di quell’Antonio Corvino, già assessore al comune di Casal di Principe, condannato in primo grado per la sua affiliazione al clan e figlio di quel Gaetano Corvino, nome storico in quanto ospitò il famoso summit di Santa Lucia, oggetto di uno dei primi blitz delle forze dell’ordine in quel di Casal di Principe.

Attenzione, il consorzio Agape viene costituito all’inizio da 8 soci. Il nome di 4 o 5 di questi non ci dice nulla al punto che potrebbero essere anche dei prestanome. Il capitale di 24 milioni di lire viene suddiviso in parti uguali, 3 milioni a testa. Sui nomi ragioneremo un attimo nella puntata di domani. Vi diciamo che il Consorzio Agape non era solamente Luigi Lagravanese, direttamente impegnato o attraverso prestanome o attraverso la coop Eco della mogie Sofia Flauto, anche lei indagata in questa inchiesta.

Nel Consorzio Agape c’era Pasquale Capriglione, al tempo non certo potente economicamente come poi lo è diventato. Oltre ad avere una quota, Capriglione è uno dei fondatori del Consorzio Agape visto che nel primo cda, datato anno 2000, lui è già vice presidente. Dentro al consorzio Agape appare in prima linea anche l’ormai famoso commercialista di San Cipriano Massimiliano Grassi.

Ora, noi non sappiamo come Lagravanese utilizzasse gli importi incassati dai comuni. Non sappiamo se questi formassero degli utili oppure si andassero a mimetizzare nelle pieghe di bilanci più o meno taroccati. Ma Capriglione stava dentro al sistema del Consorzio Agape sin dall’inizio. Per cui la sua posizione è e rimarrà sempre legata intimamente a quella di Lagravanese oppure di Maurizio Zippo, anche lui gratificato da qualche affidamento importante dal comune di Casal di Principe, tra quelli considerati comunque ad appannaggio di Lagravanese.