CASERTA. Al sindaco Marino il premio Attila da parte degli ambientalisti che lui non riceve per parlare della grave situazione del verde cittadino

8 Gennaio 2025 - 18:57

Caserta (p.m.) – Ieri pomeriggio, come avevano annunciato, le associazioni ambientaliste casertane si sono autoconvocate sotto il porticato comunale per incontrare il sindaco a cui esprimere le lamentele e le perplessità per la cura del verde cittadino reputata gravemente carente ed in alcuni casi persino erronea.

Quando si sono annunciate al primo cittadino attraverso il personale di servizio alla portineria, è stato loro riferito che non sarebbero state ricevute non essendo stato fissato uno specifico appuntamento. Tale risposta è stata quantomeno  singolare giacché l’iniziativa di protesta era ampiamente annunciata e riportata da tutti gli organi di informazione casertani, compresi quelli social. E non vogliamo credere che Carlo Marino non venga informato dalla sua segreteria particolare di quanto avviene in città. Ma il navigato uomo politico ha in più  occasioni dato prova di non tenere in conto, quando gli conviene, i comitati  e le organizzazioni dei comuni cittadini, per quanto possano essere cospicui per adesioni come nel caso del comitato Macrico Verde. E non a caso, quando l’altro giorno abbiamo data la notizia della manifestazione del pomeriggio di ieri, abbiamo predetto che con molta probablità le associazioni non sarebbero riuscite ad incontrare il sindaco. Previsione facilissima, per carità, per chi conosce uomini e situazioni del comune di Caserta, ma tant’è.

Nonostante l’indisponibilità ricevuta, i manifestanti si sono trattenuti sul posto in assemblea per discutere delle ulteriori prossime iniziative perché l’amministrazione comunale prenda seriamente ed urgentemente in considerazione il problema della manutenzione del patrimonio vegetale pubblico anche con riguardo ai galoppatoi ed alle casermette del

vialone Carlo III di Borbone.

Ci attendiamo, pertanto, nuove azioni di opposizione alla politica del verde di questa giunta comunale. Alla quale viene imputato di perdurare nel consumo di suolo, di non attuare un vasto e prioritario piano di piantumazione di nuovi alberi – per i benefici che essi apportano all’ambiente urbano –  nelle aree già disponibili ed in quelle che potrebbero e dovrebbero essere rese tali, di consentire o di assistere passivamente  ad interventi sul patrimonio vegetativo tecnicamente sbagliati e che determineranno la perdita di piante ed alberi cittadini.

Nelle due grafiche, l’apporto in ossigeno di un albero e l’effetto di mitigazione del surriscaldamento urbano

Tutte condotte, queste comunali, che causano il grave surriscaldamento estivo della città e l’inquinamento ambientale, con detrimento per il benessere e la salute  individuale e collettiva.

Ma tutto questo perde di senso se non si risolvono due incognite politiche immanenti. Vale a dire, se l’amministrazione comunale non sarà sciolta all’esito delle indagini della commissione d’accesso, che piega prenderà il PUC e quante licenze edilizie ancora saranno rilasciate nel centro storico nell’inerzia della Soprintendenza? C’è anzi il rischio che l’eventuale nulla di fatto dalla ispezione amministrativa confermi questa amministrazione nella sua politica urbanistica tutta incentrata sullo sfruttamento edilizia diffuso. Con il verde pubblico considerato come un incidente vissuto con fastidio, a dispetto di ogni direttiva nazionale ed europea vigente per uno sviluppo realmente green delle città.

Momenti della manifestazione e cartelli di protesta esposti

E’ DA SEGNALARE LA PRESENZA ALLA MANIFESTAZIONE DEL RESPONSABILE REGIONALE DELL’ ISDE ( Associazione di Medici per l’Ambiente) DR. RIVEZZI E DEL RESPONSABILE DELLA LIPU CASERTA PALMISANI