CASERTA. “Allah Akbar!”. L’urlo di rabbia di un ragazzo fa affacciare dagli uffici tutta piazza Vanvitelli
9 Settembre 2019 - 17:10
CASERTA (red.cro.) – Molti erano nei propri uffici, pronti ad iniziare la propria settimana e giornata lavorativa quando è stato inevitabile per tutti (o quasi) allontanarsi dalle postazioni ed essere incuriositi dalle urla. “Allah Akbar“(“Allah è grande”) è un’espressione che viene ormai quasi esclusivamente associata all’estremismo islamico, perché spesso pronunciata prima di molti attentati terroristici, divenuta nota soprattutto dal 2015, da quando i raid hanno sconvolto l’Europa e l’Occidente. Proprio questa frase è stata urlata per diversi minuti da uno straniero che in bici ha iniziato a squarciagola a invocare il Dio della religione musulmana.
Alcune persone si sono preoccupate, temendo un atto di follia, forse non un attentato ma sicuramente qualcosa di extra-ordinario. La spiegazione, come spesso avviene, è molto più semplice del previsto. Il ragazzo, in bici, era giunto in questura per rinnovare un documento. Gli attenti uomini della polizia gli hanno fatto notare che, per evidenti motivi di sicurezza, non poteva lasciare le sue due ruote davanti all’ingresso della questura.
Al terzo, quarto tentativo di sosta, l’incomprensione tra il giovane, chiaramente in difficoltà con la lingua di Dante, e i poliziotti, che hanno spiegato la situazione più volte e nella maniera più chiara possibile per chi non ha padronanza con l’italiano, ha provocato un raptus di rabbia dell’extracomunitario che non riusciva a capire il perché del diniego.
Il ragazzo, volendo sfogare la rabbia, ha iniziato ad invocare Allah, percorrendo a grande velocità il perimetro di piazza Vanvitelli, urlando anche altre espressioni in lingua araba. Molti sono usciti dai negozi e dagli uffici che affacciano sulla piazza, per capire cosa stesse succedendo. Il giovane, infine, ha imboccato corso Trieste, ancora evidentemente arrabbiato per ciò che era successo.