CASERTA Continua il teatrino umanitario Pro Pal tra propaganda e menzogne…nuovo corteo in città
9 Ottobre 2025 - 17:36

Caserta (pm) – A dispetto della realtà e degli ultimi sviluppi del conflitto Medio Orientale in direzione della pace (Israele, per avere gli ultimi ostaggi vivi o morti, civili innocenti catturati durante il progrom del 7 ottobre, libererà centinaia di pluriergastolani hamasiani condannati per atroci omicidi terroristici), continua il teatrino umanitario. La prima missione navale, quella della Global Sumud Flotilla, sappiamo come è andata. Benché si conoscesse che era destinata al fallimento per il suo carattere tutto ideologico, partiva tra tripudi tutti italiani, mentre era in sostanza ignorata dagli oltre 40 paesi degli diversi equipaggi internazionali imbarcati. Solo la Spagna, ad imitazione dell’Italia, mandava una nave militare di appoggio logistico, ma tenendola ben al largo dal campo delle operazioni.
Intercettati dalla marina israeliana in quanto soggetti ostili, i flottiglieri, presi per la collottola venivano rispediti a casa. Proprio come si aspettavano da un paese democratico in guerra. Certamente non se ne sarebbero azzardati in territorio jiadista, ben sapendo che sarebbero stati immediatamente messi al carcere duro ed indefinito.
Al rientro in Italia tutti baci e abbracci, pasciuti come alla partenza e con in più il titolo di eroi, anche se posticci. Ma sufficiente per peregrinare come ospiti speciali tra trasmissioni televisive e talk show e per rilasciare interviste esclusive, a contarla come hanno voluto. Tra tutte le loro mistificazioni, quella più insopportabile è stata quella di appellarsi alla legalità violata. Il naviglio sarebbe stato bloccato illegittimamente in acque internazionali.

A parte la parzialità e l’opinabilità della versione (Israele, dall’operazione militare Piombo Fuso del 2008-2009 ha istituito il blocco navale sulla striscia di Gaza in risposta agli attacchi che da essa gli venivano), fanno finta di non sapere che prima ancora la propria iniziativa, gravemente irresponsabile, ha violato l’articolo 244, 2° comma, del codice penale italiano (nella foto a lato, il testo della norma). E qui si dovrebbe aprire un altro capitolo sui magistrati che si appellano all’obbligatorietà dell’azione penale che incomberebbe loro, ma che restano inerti in situazioni estreme come questa. Ma rischieremmo di divagare e dunque andiamo oltre.
Parlando degli italiani rimpatriati Il caso emblematico è forse quello della parlamentare Benedetta Scuderi, che abbiamo visto sugli schermi televisivi, a qualche ora dal suo ritorno, a rilasciare dichiarazioni in un’inappuntabile aspetto. Perfetto “trucco e parrucco” e kefiah nuovo di zecca al collo.
Ieri, una nuova Flotilla, la Freedom, ha subito la stessa sorte nel tentativo di forzare il blocco navale israeliano.
Con evidente regia, sono subito scattate le proteste dei Pro Pal italiani. Immediatamente nella serata di ieri a Roma, mentre si annunciano manifestazioni nelle maggiori città italiane questo pomeriggio. Manifestazioni che, al netto dei disordini, delle violenze e dei danneggiamenti, saranno come sempre irrilevanti, ininfluenti, insignificanti nelle trattative per la cessazione della guerra.

Nelle manifestazioni Pro Pal non si esita a far sfilare i balilla “rossi”, benché quelli di epoca fascista siano sempre stati oggetto di esacrazione. Anche gli studenti casertani che hanno sfilato in questi gironi gridano a pappagallo “Palestina libera dal fiume al mare”, non sapendo, ci auguriamo, quello che dicono. E’ lo slogan del regime del terrore di Hamas che implica la distruzione di Israele e del popolo ebraico. Non proprio comprensibile per chi si professa pacifista
Ovviamente, anche Caserta paga il suo tributo ideologico alle proteste di buona coscienza, al circo umanitario, alla fregola del protagonismo di piazza. Alle 18, il Movimento Caserta per la Palestina, una galassia della sinistra radicale cittadina, ha indetto un corteo tutto politico che si snoderà per le strade del centro città. Il claim sarà quello solito, emozionale quanto mendace: Fermiamo il Genocidio. Il genocidio che esiste solo nella testa di costoro, che però non sono in grado di esibire nessun campo di deportazione e sterminio, nessuna camera a gas, nessun forno crematorio o di rivelare nessun piano israeliano per la Soluzione Finale.
L’unico loro argomento è l’elevato numero di morti, tutti dati per civili, come se i terroristi combattenti non esistessero nella Striscia. Perché questi pacifisti del doppio standard pensano che la guerra – quella di difesa che gli ebrei sono stati costretti a combattere per la propria stessa esistenza, a fronte di un’entità geopolitica nemica che li ha attaccati e che ne professa l’annientamento – non causa morti. Ma, per dire, gli italiani deceduti nella seconda guerra mondiale – innocenti rispetto a Mussolini quanto i palestinesi rispetto ad Hamas – furono la bellezza tra i 150 ed i 160 mila. Aggiungono poi il tema della carestia, che si vuole procurata strategicamente dal governo ebraico. Si tratta di un’altra delle questioni agitate dalla propaganda hamasiana nella rete web attraverso la metodica informatica c.d. memeplex: meme virali ripetuti in modo massivo nella pubblica opinione mondiale fino a saturare e manipolare l’informazione che si vuole veicolare.
In realtà, nella distribuzione degli aiuti umanitari vi è un monopolio di ONU ed Hamas. E c’è l’incetta sistematica delle derrate e delle attrezzature da parte dei miliziani per il loro mercato nero. Ma questo sarebbe nulla. Proponiamo ai lettori, per chiarezza, un brano del video in cui il commissario dell’agenzia dell’ONU per il territorio palestinese risponde alla domanda di un giornalista, che gli chiede perché la logistica dei soccorsi alla popolazione non venga affidata all’esercito israeliano. Il funzionario, non poco contrariato, eccepisce che i gazawi non lo vogliono.
Un ulteriore argomento retorico dei manifestanti è quello di credersi “dal lato giusto della storia”, poiché milioni di persone sono scese in piazza. A parte l’esaltazione e la protervia di una tale impostazione mentale, che non a caso si traduce in diffusi episodi di prevaricazione, in prepotenze, in violenze e nell’azione di squadre estremiste, bastano due tra le tante obiezioni possibili a invalidarlo. Uno, la maggioranza silenziosa enormemente stragrande. Due, che una cosa è la quantità, altra la qualità. Anche i peggiori dittatori hanno avuto stuoli di popolazione osannanti ai loro piedi.
Non possiamo dilungarci oltre in uno scritto di questa natura. Ma chi vuole, vi può cogliere le cose essenziali. Prima di chiudere dobbiamo però un chiarimento, laddove abbiamo definito questi manifestanti come gli altri di questo periodo come “pacifisti dal doppio strandard”.
Ma se i lettori permettono, non daremo una motivazione, ma ci appelleremo ad un fatto per noi concludente.

Giorni fa, durante uno dei tanti bombardamenti russi contro i civili ucraini – nella guerra di invasione putiniana che il movimentismo progressista si rifiuta di vedere, anzi aspettando la resa dell’Ucraina, che tenta persino di privare di armi e mezzi – un razzo bellico ha sfiorato un convoglio ferroviario pieno di pacifisti italiani. Circa 110 aderenti al Movimento Europeo di Azione Non Violenta erano a bordo di un treno nella zona di Leopoli, di ritorno da una missione di pace, quando un missile li sfiorava fortunatamente senza conseguenze.
La notizia, per quanto grave, non riceveva nessuna risonanza e nessuno ha inteso protestare o manifestare. E’ evidente, allora, il riguardo alla Madre Bolscevica. Ma qui siamo alla politica nella forma più deteriore e scadente, altro che spirito caritatevole, ma quale umanitarismo.
IL VIDEO, A CUI CI SIAMO RIFERITI, DELL’INTERVISTA AL DELEGATO ONU AGLI AIUTI UMANITARI PER GAZA