CASERTA Il Comitato per Villa Giaquinto avvia la petizione per sollecitare l’avvio dell’intervento di riqualificazione dell’area verde. I timori sui lavori previsti

21 Settembre 2025 - 10:24

Caserta (pm) – Lo scorso marzo, il comune di Caserta firmava il contratto con l’impresa incaricata di realizzare la riqualificazione di Villa Giaquinto, annunciando l’imminente avvio dei lavori. Solo che, da allora, è tutto fermo. E’ comprensibile il ritardo legato alle vicissitudini dello scioglimento  dell’amministrazione comunale, ma ora comincia a diventare eccessivo, almeno a giudizio del Comitato  per Villa Giaquinto. Il gruppo civico, riunitosi martedì scorso in assemblea, ha preso la decisione di avviare una petizione pubblica per incalzare la commissione straordinaria  sull’inizio degli interventi sull’area.

Da ieri mattina, sul posto un gruppo di attivisti ha allestito un tavolo per la raccolta delle firme, la quale proseguirà fino ai primi di ottobre secondo il programma che sarà reso noto nelle prossime ore sui propri social.

NELLA FOTO, IL GIOVANISSIMO ATTIVISTA FERDINANDO ARRICHIELLO, AL TAVOLO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME, COMPLIMENTATO DA UNA FREQUENTATRICE DELLA VILLA PER LA PETIZIONE

I lavori di riassetto previsti, del valore di circa 300mila euro e finanziati con fondi del Pnrr (Rigenerazione Urbana – Missione 5), riguarderanno principalmente la manutenzione e la cura del verde, con la piantumazione di nuove specie arboree, la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione, la creazione di aree adibite ad attività di tipo ricreativo, tra cui uno skate park, e il rifacimento di tutti i tratti di strada. Saranno installate, poi, nuove giostrine per bambini, con l’apposita pavimentazione di sicurezza nelle aree circostanti ai giochi, nuovi elementi di arredo urbano (panchine e cestini), e una nuova fontana. Previsto, altresì, un potenziamento del sistema di illuminazione. Nella foto in basso, una tavola di progetto.

La Villa Giaquinto è uno degli ultimi spazi verdi pubblici del centro città, dopo la cementificazione indiscriminata che questo ha subito e che è tuttora in corso con interventi edilizi impensabili. Dopo aver soppresso sistematicamente i giardini patronali per costruire nuovi edifici, sacrificando alberi e aree di verde, si è passati persino a sfruttare quelle che erano zone di rispetto, aree residuate, interstiziali e di pertinenza tra palazzi e palazzi.  Con un effetto di congestione edilizia e di stratificazione urbana disordinata di rara bruttura. Ma chi specula sul mattone non è che ricerchi esattamente l’equilibrio architettonico in ciò che costruisce. A maggior ragione quando, come a Caserta, l’autorità urbanistica comunale, anziché controllare e disciplinare, pare non esistere dinanzi all’impresa privata ed essere lei per prima disinteressata della cosa.

Negli ultimi condomini costruiti nel centro storico si è consentito, in difformità persino della documentazione grafica depositata, di realizzare gli impianti tecnici per gli allacci ai servizi essenziali in piena vista sulla strada pubblica. Il passante, abituato a vedere le belle facciate dei palazzi storici, ora vede prospetti anonimi ed estranei al contesto urbanistico attraversati da tubi e cavi in bella evidenza e da portelloni di ferro di alloggio di contatori vari. Sembra quasi di stare in un’officina. Un degrado estetico e del decoro mai raggiunto.

Da alcuni frequentatori della Villa Giaquinto con i quali abbiamo scambiato qualche battuta – così il nome ufficiale dell’area, ma da tutti conosciuta come villetta Giaquinto, con  diminuitivo più appropriato alla sua non eccessiva estensione (il massimo che l’amministrazione comunale ha concesso al benessere ambientale dei casertani dei quartieri centrali nella propria frenesia cementificatrice)  – accanto alla condivisione della petizione abbiamo raccolto qualche preoccupazione.

Quelle legate agli interventi sul verde, della cui piena appropriatezza dubitano, dato quello che  accade con la manutenzione del patrimonio arboreo cittadino, sul quale spesso e volentieri si è proceduto, diciamo, all’ingrosso.   

I timori maggiori sono legati al fatto che, per realizzare le strutture di servizio ed attrezzare gli spazi della Villa, si riducano le superfici di terreno permeabili e si intervenga sulla integrità del portamento arboreo di piante ed arbusti esistenti. Si fa il caso dei maestosi e bellissimi platani presenti, che vanno preservati a tutta cima, scongiurando capitozzature e tagli dannosi.

Stiamo a vedere quello che succederà.

DUE DEI MAESTOSI PLATANI PRESENTI