CASERTA Il Macrico diventi zona F2, petizione a firma di don Antonello Giannotti e dei vescovi Lagnese e Nogaro

22 Febbraio 2022 - 16:50

Protocollata in Comune l’istanza che vede tra i primi firmatari anche il presidente dell’Istituto di sostentamento del clero, proprietario dell’area di 33 ettari destinata, nelle intenzioni, a diventare il polmone verde della città

 

CASERTA La richiesta è sempre la stessa, da vent’anni a questa parte: l’area Macrico sia qualificata quale F2 dal consiglio comunale di Caserta. Oggi, infatti, Sergio Tanzarella e Maria Carmela Caiola del Comitato Macrico verde hanno depositato all’ufficio protocollo del Comune di Caserta una petizione che chiede al Consiglio di qualificare l’ex Macrico come F2. La richiesta è stata sottoscritta da un gruppo di cittadine e di cittadini. Cosa irrituale è che tra i firmatari vi sono anche coloro che rappresentano la proprietà dell’area, ovvero don Antonello

Giannotti (presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero) e Pietro Lagnese,  vescovo di Caserta. Alla loro si aggiunge la firma di Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta che da sempre lotta affinché l’area sia destinata ai casertani.

“In considerazione dell’autorevolezza dei firmatari e della precisa richiesta della proprietà, che di fatto nel chiedere la qualifica di F2 valorosamente rinuncia a qualsiasi azione speculativa e corrisponde a quanto affermato negli ultimi venti anni dal Vescovo Nogaro e a quanto coraggiosamente dichiarato più volte dal Vescovo Lagnese, tutti in perfetta aderenza con il pensiero sociale della Chiesa cattolica e con le idee di Papa Francesco espresse nell’enciclica Laudato si’, chiediamo ai consiglieri comunali di Caserta di provvedere senza indugio  – spiega il Comitato in una nota – a votare la destinazione urbanistica F2 per l’area ex Macrico,  permettendo quindi alla proprietà di poter realizzare, come meglio ritiene, un progetto che possa rendere fruibile l’area stessa come parco, disponibile per i cittadini e per il bene pubblico”.

“Chiediamo ai consiglieri comunali di riparare ai 21 anni di indecorosi progetti di cemento, e di inutili attese e rinvii dei loro predecessori, sanando un ritardo che ha negato l’ascolto della richiesta avanzata con petizioni, convegni, manifestazioni che hanno coinvolto nel tempo molte migliaia di persone. Sul destino e la qualifica dell’area ex Macrico la città si è già e più volte espressa, ma i rappresentanti del popolo  fino ad oggi si sono sempre tirati indietro. Adesso i consiglieri comunali hanno un’ occasione storica di riscatto per il consiglio comunale e per la città”.