CASERTA. Ottimo Del Gaudio, benvenuto nel club dei difensori della legalità. Bolli Marino (e fai bene) per “il coso”, ma quell’immobile di Landolfi…
14 Gennaio 2019 - 08:40
CASERTA – (g.g.) Ci fa un pò ridere questa cosa della polemica sull’insediamento “strano” in via De Falco, in zona F6, di quello che l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, definisce “il coso“.
Beninteso, Del Gaudio ha perfettamente ragione nel formulare ironicamente la sua domanda sull’identità di questo immobile.
F6: ci stiamo facendo vecchi su qeusta codifica urbanistica. Noi combattiamo contro gli abusi edilizi nelle zone F6 da almeno 10 anni a questa parte. Per questi abusi, coniammo a suo tempo un’espressione, parimenti ironica, secondo la quale, sull’argomento, era stata fondata la cosiddetta “dottrina Mazzotti“.
In principio, almeno per noi, fu l’area di via Martiri di Nassiriya in quel di Santa Maria Capua Vetere: Maurizio Mazzotti, al tempo capo dell’ufficio tecnico della città del Foro, dette il via libera all’imprenditore di Casal di Principe, trapiantato nella città del Foro, Enzo Natale, di costruir eun immobile che oggi ospita, nel silenzio tecnicamente complice della realizzazione di un fatto criminale, studi professionali, un bar e forse anche qualche abitazione di residenza.
Il tutto in zona F6, in una zona che, come nota giustamente oggi Pio Del Gaudio, per legge, si possono costruire strutture di interesse pubblico, scuole, palestre, chiese. Ora, se è vero che la formulazione di “interesse pubblico” ha esposto il fianco a interpretazioni a dir poco estensive, come quella di Maurizio Mazzotti, è anche vero che c’è un fior di giurisprudenza che chiarisce, definisce, delimita il campo dell’interesse pubblico.
A Del Gaudio che senza dubbio oggi afferma il vero, ricordiamo la sua distrazione, chiamiamola così, del tempo in cui noi, sempre e solo noi di CasertaCe, denunciavamo la costruzione dell’immobile che un amico di Del Gaudio, cioè l’imprenditore Landolfi, insediava in area F6 dopo averlo venduto alla Napoletanagas che oggi fa insistere i suoi nuovi uffici proprio in quella sede, a pochi passi dall’ospedale civile.
E sapete chi ci indicò il misfatto? Lo dovete sapere, perchè questa città è un vero merdaio. Un luogo in cui la coerenza viene scambiata per cattiveria, per malanimo e dove la rivendicazione di un primato del diritto, delle leggi e della norma, viene considerata una battaglia personale, volta a difendere chissà quali inconfessabili interessi.
Lo dovete sapere che ad alzare il tiro, a darci tutte le informazioni su quel cantiere, fu l’allora consigliere comunale di opposizione Carlo Marino. Carlo Marino all’opposizione, Pio Del Gaudio sindaco. Un proprietario di quei terreni fece anche ricorso al Tar ispirato proprio dall’avvocato Carlo Marino, il quale, improvvisamente, dopo la pubblicazione del nostro terzo o quarto articolo, scomparve dalla scena.
Non solo questo: fece anche ritirare il ricorso al Tar di quel proprietario. Evidentemente l’imprenditore Landolfi, quello che aveva anche messo a disposizone di Del Gaudio le stanze delle sedi della sua campagna elettorale, aveva trovato buoni argomenti, ricordando magari a Carlo Marino, qualcosa del tempo in cui questi svolgeva la funzione di assessore ai lavori pubblici e all’edilizia privata, in nome e per conto di Forza Italia, in una giunta in cui Del Gaudio era assessore alle attività produttive.
Benvenuto tra noi, Del Gaudio. Ma ci permettiamo di formularle una domanda: se lei tornasse a fare il sindaco di Caserta, autorizzerebbe, come ha autorizzato, la costruzione, da parte del suo amico Landolfi, dell’immobile in zona F6, che a Landolfi ha fruttato fior di quattrini, attraverso un ricco assegno firmatogli dalla Napoletanagas? E la Napoletanagas azienda privata, che persegue un legittimo scopo di lucro, che sta sul mercato a contendersi i fatturati con concorrenti, può sfruttare un terreno destinato a insediamenti di pubblico interesse?
Perchè, come abbiamo scritto più volte, se andare in un ufficio della Napoletanagas, può significare dover risolvere una pratica attinente al pagamento di un tributo pubblico; se recarsi in un ufficio della Napoletanagas, concessionaria di pubblici servizi, può significare esprimere una funzione di cittadinanza, allora recarsi al supermercato ad acquistare, non già il prosciutto spagnolo o quello di Parma, ma una pagnotta di pane o un litro di latte, cioè i cosiddetti generi di prima necessità, rappresenterebbe ugualmente un atto di pubblica utilità.
Ma non ci sembra che i supermercati vengano costruiti nelle zone F6. Mentre, come nel caso di Santa Maria Capua Vetere, ci sono i bar, gli studi professionali e, spostandoci a Caserta, il business di un imprenditore privato, qual è Napoletanagas.
I politici cambiano idea, CasertaCe no.
QUI SOTTO IL POST PUBBLICATO DALL’EX SINDACO PIO DEL GAUDIO